Parte l'operazione «Gavardo Tre»

Più di 13 milioni di euro per acquistare 41mila metri quadrati nella zona di via Emblegna alle porte di Gavardo, per coprirne 18 mila e rotti di capannoni per un totale di 182 mila metri cubi di attività produttive che daranno lavoro ad oltre 60 addetti.
Questi i “numeri” rilevanti dell’operazione “Gavardo Tre” per la quale si stanno impegnado in prima persona il gruppo di imprenditori gavardesi che hanno dato vita alla Cooperativa Artigiana Gavardo Tre, appunto.

Una trantina i privati che hanno ceduto il loro terreno a undici soci che si sono riservati di utilizzare “in proprio” l’80% di quanto verrà costruito.
Presidente della Cooperativa è l’imprenditore Luciano Manelli, da sempre impegnato in Valle Sabbia nei settori artigianale, bancario e sociale.

“Voglio sottolineare – ha dichiarato Manelli – come la realtà artigianale ed imprenditoriale gavardese sia capace di guardare al futuro, anche in un momento di profondo disagio economico come quello che stiamo vivendo. Un importante segnale di vitalità di grande spessore economico”.

Il motore dell’intera iniziativa è quel Cesare Maioli certo non nuovo ad intraprese di portata simile. Il primo intervento a portare la sua firma fu il recupero del complesso “Mobilificio Manenti”, con la costituzione della prima cooperativa artigiana gavardese, poi l’area artigianale sul terreno Bruni Conter, operazione quest’ultima che si è conclusa quasi cinqua anni fa e che ha avuto il merito di determinare un forte sviluppo economico al paese.
Cesare Maioli è anche membro della Giunta della Confartigianato-Unione di Brescia che per gestire l’operazione ha messo a disposizione dei gavardesi l’Ufficio Cooperative guidato da Franco Guarino e coinvolto il capo mandamento di Gavardo Roberto Bonardi.

 “Conto molto in questa operazione – ha affermato Maioli -. Anche perché in occasione di un sondaggio, quando c’era l’idea poi non messa in pratica di rilevare le aree dell’ex Lanificio del Bostone, gli artigiani gavardesi già avevano indicato la necessità di reperire nuovi spazi sui quali investire”.
La cooperativa sta ora sondando gli attori istituzionali: Comune, Comunità montana, Provincia e Regione perché possa essere facilitato l’iter burocratico, ma non solo per quello. Manelli e i suoi, infatti, contano su un sostegno non solo morale, per portare avanti l’iniziativa.
La Banca Valsabbia intanto ha già fatto la sua parte, erogando un finanziamento ritenuto indispensabile per l’avvio dei lavori che nel giro di due anni daranno a Gavardo un nuovo polo artigianale.

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Commenti:

Vedi anche