13 Gennaio 2007, 00.00
Valsabbia - C
Eridio 13/01

Il viceprefetto e la protesta

di Ubaldo Vallini

E’ salito fino a Idro, ieri pomeriggio, il viceprefetto Attilio Visconti. Ha incontrato i rivieraschi che dalla sera precedente protestavano occupando la loro sala consiliare per convincerli a desistere dalla loro azione di forza.

“Entro le regole imposte dalla legge manifestare è un diritto, ma permettetemi di dire che non comprendo questa vostra posizione ad oltranza. Proprio ora che stiamo per ottenere di alzare il lago a 368,50. Vi ricordo anche che questa condizione, decisa a novembre attorno ad un tavolo dal quale mancavano giusto gli agricoltori e l’Enel, non si avvera oramai da decenni”.

E’ salito fino a Idro ieri pomeriggio il viceprefetto Attilio Visconti. Ha incontrato i rivieraschi che dalla sera precedente protestavano occupando la loro sala consiliare.
Fuori però da quella stanza: “E’ un atto contro la legge quello che state facendo. Io là dentro a parlare con voli non ci vengo” ha detto infatti il funzionario.

Una ribellione, quella di alcune centinaia di cittadini del lago ai quali si è aggiunto il Coordinamento delle Pro loco, decisa ad ottenere la chiusura totale della galleria di fondo dell’Eridio: “E’ stata considerata fuori servizio ed è per questo motivo che il lago è rimasto basso in questi anni – affermano -. E adesso, pensa un po’, ora che il lago può finalmente salire perché è chiuso il canale della Centrale Enel quella galleria la riaprono. Col cavolo che glie lo lasciamo fare”.

Ci sono i metri cubi in uscita che da dieci sono diventati sette e questo permetterà al lago di salire un po’ alla volta. “Forse” in venti giorni finalmente uscirà per conto suo dal Chiese e ad ogni modo, assicura Visconti: “Entro la fine di giungo l’obiettivo è quello: 368,50 metri sul livello del mare e la faccenda è risolta del tutto. Non sta a me dirvi che poi il lago non ve lo tira giù più nessuno”.

Niente da fare: viceprefetto, sindaco Salvaterra e presidente della Comunità montana aggiungono spiegazioni, chiariscono, rispondono alle domande che fioccano da tutte le parti, ora pacate ora stizzite da far perdere la pazienza.
Qualcuno tentenna e sarebbe quasi dell’idea di “andare a vedere se magari questa volta è la volta buona che ci possiamo fidare”.

Ma il “grosso” tiene duro: “La ringraziamo della gentilezza e della visita, signor viceprefetto, ma rimaniamo della nostra idea: continueremo ad occupare il municipio fino a che il nostro lago non uscirà dal Chiese. Il sindaco faccia quello che le pare, se vuole stare con noi c’è posto”.

“Fate voi” è la replica, secca, del funzionario. Sono trascorse due ore in discussioni ed è ora di “stringere”: “Sappiate però che sono autorizzato a dirvi che se non abbandonate questa forma illegale di protesta ve lo sognate che la prefettura continui ad essere dalla vostra parte. Ci tiriamo indietro, il tavolo di concertazione chiude e ritornate al nulla di fatto che c’era prima. Lo preferite? Di meglio, da noi, non c’è”.

Più chiaro di così: “Questa è una minaccia!” si inalberano alcuni. “Ma guarda che arroganza” dice una signora e qualcun altro abbozza qualche altro epiteto poco edificante.
La situazione è oggettivamente esplosiva: davanti al municipio le persone erano cento almeno in quel momento, gli animi esagitati e per qualcuno la notte insonne. Di carabinieri ce n’è una manciata col maresciallo La Rovere: si guardano e all’unisono si precipitano accanto ai meno tranquilli.
In qual momento arriva anche il sindaco di Bagolino per dire che lui, quello di Bondone e quello di Anfo vogliono distinguere la loro posizione da quella del sindaco di Idro.
Ci mancava solo quello: una bagarre in piazza fra primi cittadini, magari col viceprefetto a fare da paciere? Visconti, vistosamente seccato, gira i tacchi e se ne va.

Quello che gli interessava lo ottiene “in contumacia”, un altro paio d’ore dopo, con i lacustri che abbandonano la sala consiliare. Il presidio si sposta però solo di alcuni metri: cambia che per sopportare la notte, sulle scale del municipio, ci vogliono i sacchi a pelo.
La formale denuncia alla Procura della Repubblica per bloccare l’utilizzo da parte del Commissario regolatore della galleria degli agricoltori, Comitato delle Pro loco in testa, verrà presentata oggi.



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