Prevalle, tra cautele e tiri di cinghia

È stato approvato nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale il bilancio preventivo per il 2009 del Comune di Prevalle. Un bilancio che pareggia a poco meno di 10 milioni di euro, in crescita secondo il trend consolidato degli ultimi 10 anni, ma con sempre maggiore affanno nel mantenere fede al cappio del patto di stabilità e ai requisiti che richiedono ai comuni più “virtuosi” veri e propri salti mortali per migliorare la propria posizione finanziaria.

«Quest’anno, tuttavia, che prelude alla scadenza del mandato amministrativo – precisa il vicesindaco Paolo Catterina - il documento programmatico è stato impostato all’insegna di una pianificazione del tutto ordinaria e improntata a grande cautela, così da consentire ampi margini di manovra a chi dovrà guidare le redini dell’Amministrazione dal mese di giugno in poi.
La pianificazione delle opere pubbliche è stata contenuta ad interventi ordinari (viabilità e manutenzione di impianti), anche per consentire l’ultimazione dell’impegnativo pacchetto di opere in via di ultimazione che comprende il restauro di Palazzo Morani, un ampliamento del cimitero di San Zenone, il rifacimento di un tratto della pubblica illuminazione e la sistemazione della piazza San Michele, per un totale di quasi due milioni di euro».

Una pianificazione, pertanto, senza obiettivi “impegnativi” in questa fase iniziale dell’anno finanziario, in attesa delle prossime scelte amministrative. Alcuni rilievi di interesse in margine al bilancio del Comune di Prevalle, realtà tutt’ora in crescita demografica, sono da riferire ai livelli impositivi e in particolare all’Ici, entrata principale per le casse comunali.
In primo luogo nel corso del Consiglio si è dato atto del recupero dell’Ici sulla prima casa dal rimborso statale, ma limitatamente ad una percentuale del 95% (poco meno di duecentomila euro), cosa che ha consentito di evitare uno squilibrio finanziario e di mantenere fede anche per il 2008 al patto di stabilità, un vero cappio per la finanza locale di Prevalle.
In proposito si è evidenziato come l’Ici, la cui aliquota è inalterata da quindici anni, risulti da un biennio in lieve diminuzione dopo il massimo toccato nel corso del 2006. Le ragioni sono da ascrivere all’incremento delle detrazioni che hanno consentito una più equa ripartizione del tributo, mentre dal 2008 la diminuzione, prevista anche per il 2009, è chiaramente da imputare all’abolizione dell’aliquota sulla prima abitazione.
L’Ici costituisce, in ogni caso, l’entrata portante per il bilancio comunale e si è assestata intorno alla cifra di 1 milione di euro.
Un discorso analogo all’Ici vale per l’Addizionale Irpef, che Prevalle ha confermato di non voler introdurre (i comuni che condividono questa scelta sono sempre di meno) ritenendola un peso fiscale eccessivo per i contribuenti, almeno fino a quando gli equilibri del bilancio locale lo consentiranno.

«Un’osservazione interessante – ci tiene a precisare Catterina – merita anche l’entrata prevista per le sanzioni dal Codice della Strada, un tema di attualità scottante per molte Amministrazioni. Proseguendo in una tradizione votata più alla prevenzione che alla repressione “per fare cassa”, l’entrata da sanzioni è prevista in poco più di 50.000 euro con un aumento “regolare” rispetto agli esercizi precedenti».

Rimane buona la situazione finanziaria nel complesso con particolare riguardo alla capacità di contrarre mutui, opportunità cui il Comune è ricorso, nel recente passato, in misura assai limitata, lasciando un buon margine di manovra per il futuro, patti di stabilità permettendo.

Infine, una parola sui gettoni di presenza dei consiglieri e sulle indennità del sindaco e degli assessori: invariate da moltissimi anni ed anzi ulteriormente decurtate tre anni or sono. Oggi gli amministratori e i consiglieri di Prevalle ricevono gettoni di presenza e indennità che sono tra i più bassi nel panorama delle realtà comunali: 16,70 euro come gettone di presenza per i consiglieri, 350 euro mensili per il Sindaco, importi tra i 52 e i 103 euro mensili per gli assessori.

«In proposito sarebbe davvero interessante condurre un’analisi sistematica sui comuni bresciani e quelli lombardi relativamente ai costi della politica - conclude il vicesindaco –. È una scelta non solo di stile, ma anche di sostanza questa, che da sempre unisce maggioranza e minoranze e fa da contraltare ai tanti proclami provenienti dell’universo politico che invoca tagli ai costi degli enti locali, ma che non mette certo in pratica la sobrietà di sindaci, assessori e consiglieri delle realtà comunali».

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