Carvanno, la difficile realtà dei piccoli centri

Carvanno è una della tante frazioni di Vobarno che, in tempi recenti, aveva fatto parlare di sé per la vicenda del «silenziatore» messo alle campane della chiesa fino alle 9 del mattino. Ora da questo punto di vista tutto è tornato normale, e i rintocchi dei bronzi hanno ripreso il loro solito ritmo. Ma in realtà, purtroppo, in paese il silenzio non manca. Perchè Carvanno rischia di sparire.

Nel 2000 gli abitanti del piccolo borgo decentrato (qui la strada arriva e si ferma) erano 24. Oggi il censimento parla di 21 residenti, ma in realtà, a vivere veramente qui, nella pace e nella tranquillità ma anche nel disagio (gli unici «servizi» disponibili sono chiesa e cimitero) sono una quindicina di persone.

Dei 21 residenti 8 sono femmine e 13 maschi, con un’età media complessiva che oltrepassa i 55 anni. Un paese sempre più anziano, e che tende «naturalmente» a scomparire. Nella frazione risiedono un 17enne, due giovani poco più che ventenni e un 34enne; poi si salta fino ai tre «coscritti» del 1958 e a tre ultracinquantenni. Infine, si contano dieci ultrasessantenni.

Parliamo di una borgata antica e suggestiva, costituito da una ventina di case e dalla chiesa parrocchiale dedicata a San Giuseppe. Ma raggiungibile con una certa difficoltà: da Vobarno ci si deve immettere sulla strada che, fiancheggiando il torrente Agna, porta in Degagna e, dopo un paio di chilometri, si deve piegare a sinistra passando su un ponticello. Qui iniziano altri 2 chilometri e mezzo circa di rampa impegnativa, e finalmente si raggiunge il pianoro su cui si adagiano le case di quello che un tempo era un feudo di un ramo dei conti Martinengo, e che non possiede più da tempo né scuole né osterie.

Infine, fatti altri due chilometri di strada sterrata e per niente agevole si arriva al piccolo cimitero che circonda la chiesa dei santi Gervasio e Protasio (una parrocchiale edificata nel ’300); un camposanto profanato due anni fa.
I pochi parrocchiani che frequentano le funzioni, 10 o 15 persone, possono disporre della messa una volta alla settimana: solo la domenica. La celebra il parroco don Gabriele Banderini, che dal 2002 sale fin qui per officiare circa 4 volte al mese. E anche la chiesa, quindi, come il paese, è quasi sempre silenziosa e vuota.

Una decina in tutto le famiglie (ma anche il single, per la statistica, dà vita a un nucleo familiare) in una comunità che si divide tra Carvanno Sopra e Carvanno Sotto. E che nonostante la sua bellezza potrebbe diventare un paese fantasma.

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