23 Marzo 2009, 00.00
Bagolino
Scelte

«Il 30 nel 36 ci sta, viceversa no»

di Ubaldo Vallini

“Come possiamo insegnare ai nostri figli ad avere fiducia nelle Istituzioni, se sono loro le prime a non avere rispetto delle regole?”. Botta e risposta fra i genitori e i preside a Bagolino, sulla scelta dell'orario alla scuola media.

“Come possiamo insegnare ai nostri figli ad avere fiducia nelle Istituzioni, se sono loro le prime a non avere rispetto delle regole?”.
E’ quanto afferma una mamma di Bagolino alle prese con la scelta d’orario scolastico per il proprio figlio, che dalla quinta elementare prenderà a frequentare la prima media: “Siamo quindici famiglie nella stessa situazione. Lo scorso 28 febbraio abbiamo fatto la nostra scelta in merito alla possibilità per i nostri figli di frequentare la scuola per 30 o per 36 ore. La maggioranza, otto contro sette, ha scelto le 30 ore”.

Una scelta democratica

Tutto deciso allora. “No – aggiunge la donna, che preferisce rimanere anonima -. Da allora non è passato giorno senza che dalla scuola arrivassero pressioni per far cambiare idea ad una almeno di queste mamme, in barba alla scelta democratica che abbiamo fatto”.
Abbiamo chiesto lumi ad Ermido Cocca, preside a Bagolino dove c’è un Istituto “comprensivo”, cioè elementari e medie insieme: “Nessuna pressione indebita sui genitori ai quali non togliamo i loro diritti, ci mancherebbe – ci ha detto Cocca -. Serve invece chiarezza. Sull’argomento abbiamo già fatto tre incontri e sono state prioprio alcune mamme a chiederli, per capire meglio cosa sta accadendo”.

La risposta

Succede che mentre negli Istituti con più sezioni gli alunni possono frequentare sia corsi di 30 sia corsi di 36 ore, in base alla scelta individuale di ciascuna famiglia, nel caso di una sezione unica come nella scuola bagossa è la maggioranza a decidere per tutti: o sono 30 o sono 36.
“Si aggiunga – precisa il preside -, che nel caso vengano scelte 36 ore, le famiglie che non le desiderano possono far frequentare i figli solo per 30. Nel caso opposto anche chi usufruisce volentieri dell’orario pomeridiano per approfondimenti, laboratori, recuperi e quant’altro, è costretto a tenerseli a casa”.

“Insomma: nelle 36 ore ci stanno anche le 30, concetto anche matematico, non viceversa. Chi sceglie il tempo lungo lascia liberi gli altri, chi sceglie le 30 ore no – taglia corto Cocca -. Resto dunque convinto che quella fatta dai gneitori di baolino è una scelta legittima, certo, scorretta però dal punto di vista morale”.
Le segreterie devono comunicare la scelta dei genitori agli uffici competenti entro l’11 di aprile: “Fino ad allora continuerò a dire come la penso a chiunque mi verrà a chiedere un consiglio, cioè che bisogna rispettare la scelta di tutti – conclude il preside -. Quanto alle indebite pressioni da parte nostra, chi afferma ciò faccia un passo avanti e ce lo dimostri”.


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