«Salta» la CiaspoGaver, si dimette Marca

Niente elicottero ieri mattina sui cieli della Valle del Caffaro. Secondo l’ipotesi prospettata giorni fa in Provincia, dopo attenti monitoraggi sul meteo e le temperature nella zona, il mezzo aereo avrebbe dovuto intervenire con un “fuochino” a bordo per provocare il distacco delle grandi masse nevose che ancora incombono sulla strada che collega Bagolino al Gaver e che a causa proprio di questo rischio è chiusa subito dopo la frazione bagossa di Valle Dorizzo.
Si interverrà oggi, troppo tardi però per riaprire la località sciistica del Gaver durante questo fine settimana.

La notizia è valsa da “ultima goccia” per Gianzeno Marca che in occasione della conferenza stampa sui dati turistici a Brescia e provincia che ha avuto luogo ieri mattina in Broletto, ha annunciato l’esondazione del vaso, ovevro le sue dimissioni da presidente dell’Agenzia Territoriale per il Turismo della Valle Sabbia.

“Il Gaver è rimasto isolato per complessivi 49 giorni dei quali otto festivi e altrettanti prefestivi. Quella strada è chiusa ininterrottamente da due settimane – ha snocciolato -. Abbiamo calcolato un danno in un milione di euro, ma dobbiamo ancora capire fino in fondo quando e come sarà possibile recuperare sui danni d’immagine subìti. A questo punto ritengo che non ci siano più le condizioni per promuovere turismo nell’intera Valle Sabbia, che almeno per l’inverno si basa quasi esclusivamente sul Gaver”.
Gianzeno Marca uffializzerà la sua decisione nella prossima assemblea dell’Agenzia prevista a giorni, quando scadrà anche il secondo anno del suo secondo mandato, visto che ricopre il ruolo di presidente dell’Ente dall’aprile di sei anni fa.

Ma le slavine del Gaver?
Non cerca scuse l’assessore Mauro Parolini: “C’è stato un equivoco fra la questura di Bergamo, da dove doveva arrivare l’esplosivo e quella di Brescia – ci ha detto -. Il problema è stato tutto lì. Speravo fosse possibile riaprire la strada per questo fine settimana e avevo dato disposizioni in tal senso. Questa volta ci è andata male”.

Il “fuochino”, nonché nivologo, Federico Rota, a bordo di un elicottero, porterà in quota la dinamite necessaria ai distacchi oggi.
Le operazioni verranno fatte a terra e alla fine si riuscirà a capire se potrà essere dichiarato cessato il pericolo di caduta valanghe, sempre che non nevichi un’altra volta.
“Domenica o lunedì potremo ripulire in via definitiva la strada, il Gaver riaprirà” ci dicono in Provincia.

Troppo tardi per la prevista “CiaspoGaver” che aveva già accettato 1200 presenze prima di essere rimandata una prima volta. Non si farà più, almeno quest’anno.
Pronta invece la Sat a riaprire appena possibile gli impianti: in questi giorni un paio di addetti sono rimasti nell'area per mantenere in efficienza skilift e piste. Il programma resta intenso fino a Pasqua.

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Vedi anche