Niente adozione, ci penserà la nuova giunta

La maggioranza consiliare di Vobarno ha dovuto fare i conti con un imprevisto incidente di percorso sul cammino del futuro assetto urbanistico della cittadina: nelle ultime ore, infatti, è saltata la prevista adozione del Piano di governo del territorio.

Sembrava ormai cosa fatta per la squadra del sindaco Carlo Panzera, pronta a incassare l’adozione degli atti costituenti il Pgt. Invece, durante la seduta del consiglio comunale di martedì sera, un vizio di forma ha costretto la giunta a rimandare l’attuazione al dopo elezioni. «Ci hanno contestato che la documentazione relativa al Piano doveva essere a disposizione dalle 9 del giovedì precedente, e non da mezzogiorno - spiega Panzera -, e che questo spostamento ha violato la regola della comunicazione della convocazione del consiglio comunale almeno 5 giorni prima della seduta. A nostro parere i 5 giorni c’erano, e gli uffici erano a posto; ma visto che "Vobarno futura" ha minacciato, in caso di adozione del Pgt, di ricorrere al Tar, abbiamo preferito soprassedere e passare la palla alla prossima amministrazione».

Paolo Pavoni, capogruppo della lista di opposizione, conferma la versione del vizio di forma, ma va anche oltre spiegando perchè si è deciso di bloccare il Pgt: «La legge 12 parla chiaro, per poter adottare questo documento serve prima una vera concertazione con coinvolgimento di tutti i vobarnesi. E questo non è avvenuto. Inoltre, Vobarno ha una commissione Urbanistica che non si è mai occupata del Pgt, mentre noi non siamo mai stati informati su cosa stava accadendo: non siamo al corrente dei contenuti del documento, e siamo stati chiamati ad adottarlo a scatola chiusa».

Però lo stop è arrivato per un vizio di forma...«è stato solo un espediente che abbiamo usato per fermare l’iter, visto che coi semplici numeri del voto, pur con tutte le ragioni, non ce l’avremmo fatta. Ci dispiace per l’enorme mole di lavoro che i dipendenti comunali hanno dovuto svolgere in tempi brevi, ma non ce la sentivamo di votare per qualcosa che non conosciamo».

Ora l’adozione del sostituto del vecchio Piano regolatore generale slitterà obbligatoriamente al dopo elezioni: se la maggioranza verrà riconfermata potrà adottarlo subito. Altrimenti i tempi saranno destinati a dilatarsi ulteriormente.

Massimo Pasinetti da Bresciaoggi

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