Storie e vicende delle famiglie di Villanuova

Dopo secoli di stagnazione, Villanuova sul Clisi registrò negli ultimi decenni dell’Ottocento e nei primi lustri del XX secolo un vero e proprio boom demografico: la sua popolazione crebbe di sette volte nell’arco di un cinquantennio. Passò, infatti, dai 417 abitanti del 1871 ai 2.809 del censimento del 1931.

Alle cause che determinarono questa esplosione demografica ha fornito ora un’articolata e documentata risposta il volume «Villanovesi: storie e vicende delle famiglie di Villanuova sul Clisi fra Otto e Novecento» curato da Marcello Zane e presentato nei giorni scorsi durante un partecipato incontro.

L’indagine voluta e sostenuta dall’Amministrazione comunale, s’inserisce – come ha precisato il sindaco Ermanno Comincioli - in un ricco filone di ricerche che negli ultimi anni ha gettato nuova luce sul passato di questa dinamica comunità della bassa Valle Sabbia.

L’agile volume di Marcello Zane, pur raccontando del passato, ha il pregio di essere uno strumento per guardare con accresciuta consapevolezza alle questioni che ancora ai nostri giorni interessano la comunità di Villanuova, perché in questo libro si parla di fenomeni quali: crescita demografica, integrazione sociale, sicurezza sui posti di lavoro e innovazione tecnologica.

 Come ha raccontato l’autore, nel corso della seconda metà dell’Ottocento, imprenditori provenienti dal Comasco e dalla Bergamasca impiantarono a Villanuova importanti setifici dotati delle più moderne tecnologie produttive che richiamarono in paese manodopera qualificata e giovani ragazze che giungevano tanto dai comuni limitrofi di Prandaglio, Vallio, Gavardo, Sopraponte quanto dalle trentine Giudicarie, allora territorio appartenente all’impero austro-ungarico.

Queste ragazze dedite alla filatura – ha proseguito Zane -, dopo aver suscitato nei parroci villanovesi qualche iniziale preoccupazione di ordine morale, finirono per integrarsi pienamente nella comunità. Accanto alle maestranze, Villanuova ospitò un ceto tecnico-imprenditoriale di origini borghesi che strinse legami con il locale ceto possidente. Chiusasi la feconda esperienza dei setifici, sul finire dell’Ottocento, Villanuova vide insediarsi nel suo territorio importanti imprese cotoniere e laniere.

Questa volta gli imprenditori provenivano addirittura dall’estero, e in particolare dalla Svizzera. Queste significative realtà produttive richiamarono nuova manodopera e determinando un’ennesima, forte espansione demografica per Villanuova. A questi elementi positivi si affiancarono però problemi legati alle difficili condizioni di lavoro, all’elevato ricambio della manodopera che dopo pochi mesi abbandonava la fabbrica per tornare a lavorare la terra. Questioni che, grazie allo sforzo di tutti i protagonisti, si andarono pian paino risolvendo, tanto che la comunità riuscì a trovare negli anni tra le due guerre un nuovo e più sicuro equilibrio sociale.

La presentazione del volume si è chiusa con le sentite testimonianze di alcuni villanovesi che hanno rievocato simpatici episodi legati al passato.

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