Si è chiusa con un grande successo di pubblico

Si è chiusa domenica sera, alla presenza di Steno Marcegaglia, padre di Emma, presidente di Confindustria, la mostra «Arte e poesia del ferro», primo appuntamento della Biennale internazionale d’arte di Odolo ideata e coordinata da Mario Zanetti, con la curatela di Domenico Montalto e Chiara Gatti, per rendere omaggio all’arte, alla manualità e alla ricca e lunga storia della siderurgia che in Odolo ha uno dei luoghi simbolo.

L’imprenditore mantovano, in compagnia della moglie Palmira e del figlio Antonio, ha raccolto l’invito che gli hanno rivolto Dario Leali e il nipote Pierluigi, rispettivamente presidente e amministratore delegato dell’omonimo gruppo siderurgico, e si è presentato presso l’antica fucina di Pamparane, suggestiva sede della rassegna donata alla comunità odolose proprio da Dario Leali in ricordo del padre Luigi e del fratello Nicola.

La presenza dei Marcegaglia a Odolo non è stata certamente casuale: la famiglia del presidente di Confindustra guida nel Mantovano un gruppo leader in Europa e fra i primi nel mondo che ha fatto della lavorazione dell’acciaio la sua missione. Proprio per festeggiare i cinquant’anni d’attività in campo siderurgico, martedì 26 maggio, i Marcegaglia presenteranno presso la Triennale di Milano la rassegna «Steellife», mostra internazionale d’arte contemporanea dedicata all’acciaio e agli artisti che con le loro opere hanno saputo magistralmente interpretarlo.

Per questo non potevano mancare alla mostra odolese che ha ospitato opere dei maestri Antonio Stagnoli, da oltre mezzo secolo cantore della civiltà Valsabbina, di Luciano e Ivan Zanoni (padre e figlio d’arte) autori di suggestive realizzazioni in ferro battuto e assemblato.

Il bilancio della rassegna è positivo: dopo due mesi dall’apertura - coincisa con il convegno «Siderurgia: arte e industria», tenutosi a Brescia in occasione di «Made in Steel», alla presenza di Franco Tamburini, Emanuele Morandi e di Giuseppe Pasini, presidente di Federacciai - il libro delle firme conta oltre duemila visitatori (tra i quali personalità come Piero Borghini e Marco Vitale), un vero record per la Valle Sabbia confermato anche dall’attenzione con la quale Hugues de Varine, uno dei padri fondatori degli ecomusei, ha seguito l’iniziativa.

Questo risultato è stato possibile grazie alla capacità della Commissione del Fondo «Antonio Stagnoli», presieduta da Pierluigi Leali, e del Comune di Odolo di aver riunito attorno al progetto enti istituzionali, sponsor di rilievo e molti volontari. Questi ultimi, in particolare, hanno garantito l’apertura della rassegna e offerto ai visitatori dimostrazioni di lavorazioni al maglio eseguite dai maestri del ferro capeggiati da Renato Zola.

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