Un piano «salva botteghe»

L’intenzione è quella di valorizzare il territorio e le comunità che lo abitano, continuando a offrire servizi vitali migliorandone la gestione. Il tutto sfruttando al meglio le risorse finanziarie a disposizione.

Sono queste, in sintesi, le finalità individuate da enti sovraccomunali come la Comunità montana della Valsabbia, che dallo scorso mese di dicembre ha deciso di dare un sostegno concreto agli esercenti di piccole dimensioni, con una particolare attenzione verso quelli che operano nei comuni meno popolati della valle.

La campagna, intitolata «Progetto per interventi a favore delle attività commerciali della Valsabbia», è basata sull’erogazione di contributi economici alle realtà medio-piccole del commercio locale, ovvero le botteghe a rischio scomparsa che hanno una grande importanza soprattutto per la popolazione anziana.
Una operazione che viene attuata attraverso un bando pubblico a cui sarà possibile accedere fino al 31 marzo.

Finanziato per un terzo dalla Comunità montana e per il restante 66% dalla Regione Lombardia, il programma di incentivi si sviluppa in quattro direzioni principali, denominate «assi». La prima, «sostegno alla creazione d’impresa», metterà a disposizione un totale di 40 mila euro, mentre saranno 190 mila quelli assegnati dall’asse 2, «ammodernamento e mantenimento attività».
A queste due vanno aggiunte le sovvenzioni per la «promozione delle tipicità agroalimentari» (40 mila euro) e quelle per la «qualificazione della rete commerciale» (altri 20 mila euro).
Negli assi 1 e 2 rientrano tutte quelle imprese commerciali fino a un massimo di 10 addetti che hanno sede in comuni con meno di 2000 abitanti, oppure in frazioni con meno di 200 residenti. Realtà i cui titolari intendono eseguire interventi di «rifacimento, adeguamento e realizzazione di impianti», oppure procedere all’acquisto di «arredi, attrezzature, strumenti e sistemi informatici e alla realizzazione di sistemi innovativi di logistica delle merci».

I destinatari dei contributi verranno scelti fra tutti i partecipanti al bando attraverso una serie di criteri che assegnano punteggi scalari: in generale, saranno valutate le dimensioni, la collocazione e la tipologia dell’attività commerciale, nonché il genere di intervento che l’incentivo dovrebbe finanziare.
Con gli assi 3 e 4, i dirigenti comunitari vogliono invece appoggiare lo sviluppo di caratteristiche sostanzialmente differenti da quelle dei due punti precedenti. Per l’asse 3 l’obiettivo è quello di «contribuire alla qualificazione della rete commerciale valsabbina, avviando un percorso che identifichi le cosiddette "botteghe valsabbine”, negozi o pubblici esercizi specializzati nella vendita e nella somministrazione di tipicità agroalimentari».

Con l’asse 4 ci si propone invece di «contribuire alla qualificazione dei gestori e degli esercizi commerciali» concedendo incentivi per la partecipazione a corsi e seminari destinati agli stessi esercenti. Anche in questi due casi, l’accesso al bando è limitato alle imprese con meno di 10 addetti.

Per saperne di più www.cmvs.it, oppure 0365-81138.

Luca Cortini da Bresciaoggi

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