È stata pubblicata sul bollettino regionale la nuova normativa sugli enti montani. I prossimi organismi saranno ridimensionati; prevista anche la riduzione delle indennità.
La delibera della giunta regionale relativa alla comunicazione del presidente Roberto Formigoni su «Riordino delle comunità montane, stato di attuazione e completamento del processo» è stata approvata nella riunione del 19 giugno. I relativi decreti del Presidente sono stati pubblicati sul bollettino regionale il 1° luglio. È stato così rispettato il termine di 30 giorni previsto dalla legge di riordino (19 del 2008) successivi al primo turno delle elezioni amministrative per l’emanazione dei decreti relativi alla costituzione delle nuove comunità montane.
Spetta ora a queste rispettare il termine di 90 giorni (1° ottobre) «... entro il quale devono avvenire l’insediamento dell’assemblea e l’elezione del presidente e della giunta esecutiva». Sei mesi di tempo invece per l’adeguamento degli statuti. Non molto quindi, anche se il compito è più facile per le cinque comunità bresciane (Sebino bresciano, Valle Camonica, Valle Trompia, Valle Sabbia, Alto Garda Bresciano) che non hanno subito variazioni territoriali.
Ricordiamo infatti che la legge 19 innova profondamente le Comunità montane su due fronti: territorio e rappresentanze, mantenendone le funzioni: rimangono titolari degli interventi speciali per la montagna(dalla agricoltura e tutela del territorio ecc.) e «possono gestire in forma associata funzioni e servizi delegati dai comuni e, quando previsto, dalla provincia, dandone comunicazione alla Regione».
Riguardo alle delimitazioni non vi possono fare parte comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti (la proposta iniziale era 20.000 ed avrebbe modificato la Valle Trompia escludendo Lumezzane). Vi è stata poi la fusione di 13 comunità montane con la costituzione di 6 nuove zone omogenee e tre modifiche territoriali senza fusione (come detto il Bresciano non ha avuto situazioni di tale tipo) col risultato che il numero di esse è passato in Lombardia da 30 a 23.
Molto cambia soprattutto dal punto di vista della composizione degli organi (assemblea e direttivo attuali) con riduzioni anche clamorose. Infatti la legge (art.4) recita «...l’assemblea è composta dai sindaci dei comuni partecipanti o da loro delegati, scelti dai sindaci tra gli assessori ed i consiglieri dei rispettivi comuni».
La giunta è poi composta da cinque membri compreso il presidente nelle comunità fino a 35 comuni, da sette nelle altre, eletti a maggioranza assoluta dei componenti l’assemblea.
La Valle Camonica che attualmente supera i cento consiglieri passa così a 41, la Valle Trompia da 62 a 18, la Valle Sabbia a 25, Sebino e Alto Garda a 9.
Altra importante novità dal lato «riduzioni di spesa»: non si potranno cumulare le indennità di funzione (comunque max 30% di quella prevista per un comune con popolazione pari alla popolazione montana della comunità ) con quelle di sindaco od assessore.
In pratica chi siederà in Cda della Comunità montana, riceverà dalla stessa, solo la eventuale differenza con quella del suo Comune se questa risulta inferiore a quanto previsto.
Edmondo Bertussi da Bresciaoggi
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