Partecipata assemblea del Pd della Valle Sabbia

Dopo la tornata elettorale di giugno, gli iscritti ai circoli valsabbini del Partito Democratico si sono ritrovati a Vobarno per fare il punto sui risultati e per i prossimi impegni che attendono il partito, a cominciare dal congresso di ottobre.

«L’Assemblea è stata molto attiva e partecipata – afferma in una nota Daniela Bresciani, coordinatrice dei circoli di valle – e, dopo un momento iniziale di relazione e rapido commento dei dati relativi alle elezioni amministrative ed europee, molti presenti sono intervenuti esprimendo la loro opinione e talvolta portando anche la loro diretta esperienza. L’incontro è stato molto costruttivo, perché, nonostante l’indubbia e tutt’altro che rosea situazione del partito, i presenti hanno mostrato un forte desiderio di dare una vera svolta e di riproporsi, con rinnovato entusiasmo, nell’attività politica, per far sentire che ci siamo, e che siamo una forza politica che tanto ha da dare ai suoi territori, cercando di contrastare l’onda verde-azzurra che ormai si è propagata in tutta Italia».

Dal dibattito sono emerse anche le linee guida delle attività da sviluppare con maggiore forza in tutta la zona della valle per far sentire la voce del Partito Democratico. Innanzitutto il coinvolgimento dei giovani, «forza indispensabile per dare prospettive e vita al partito»; poi il potenziamento dell’attività dei circoli, «sviluppando maggiormente l’attività di coordinamento, già attiva da alcuni mesi, per studiare e definire insieme modalità e iniziative, da organizzare sul territorio, adeguate per raggiungere con capacità di persuasione la gente su alcuni, pochi ma fondamentali, temi della politica e dell’attività di partito, che devono marcare e distinguere il PD: l’etica dell’amministrazione pubblica, il tema del lavoro, la protezione sociale e la sicurezza, per recuperare un dialogo soprattutto con le fasce più deboli».

Non sono mancate le critiche sul ruolo dell’attuale Direzione provinciale del partito. «L’assenza di direttive chiare nella conduzione delle attività proprie dei circoli – si conclude la nota –, la carenza di concretezza, la poca vicinanza ai circoli, sono i nodi principali che tutti hanno sottolineato e sottoscritto».

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