La ricetta di Buscemi

“Il mio modo di agire lo conoscete perchè avete avuto modo di vedermi all’opera come Commissario per la ricostruzione dopo il terremoto. Sappiate dunque che l’obiettivo che mi pongo è quello di affrontare il problema per risolverlo e senza lasciare spazio a strumentazioni politiche come ho fatto anche i quell’altra occasione”.

L’assessore regionale alle risorse idriche Massimo Buscemi è salito in riva all’Eridio, prima di sera ci finirà anche sopra in barca. Intanto però, nella sala del Consiglio comunale di Idro, ci tiene a far capire subito a tutti quanti che lui non è disposto a cincischiare, tanto meno su questioni di estrema urgenza come quelle che riguardano il liquido elemento contenuto nel lago d’Idro.

“Un lago naturale regolato” chiarisce prevenendo polemiche sulla distinzione se sia più naturale o più artificiale.
“Quello che vi chiedo – aggiunge -, è di avere lo stesso atteggiamento e di lavorare uniti per trovare una soluzione che possa soddisfare tutti quanti: gli agricoltori che ho sentito questa mattina, voi rivieraschi che avete il diritto di vivere di turismo e di sviluppare questa attività, i produttori di energia pulita come quella idroelettrica. Lo dobbiamo fare per il lago che in questi giorni è tornato splendido com’era una volta e al quale dobbiamo dare la possibilità di tornare a possedere acque sane”.

Nel fare il punto della situazione Buscemi ha voluto prima di tutto sgomberare il campo da un equivoco: “Lo Stato può fare e disfare a suo piacimento: può anche decidere che l’Eridio torni ad essere un lago naturale con un livello costante e condannare le migliaia di aziende agricole alla siccità – ha affermato -. Fin che non si prende la responsabilità di prendere queste decisioni però, del lago valsabbino ce ne occupiamo noi in Regione. Questo è il motivo per il quale io ed i miei funzionari non ci sederemo al tavolo istituzionale aperto dal dirigente del ministero dott. Mascazzini”.

Poi l’assessore è passato ad elencare i provvedimenti che, ne è convinto, gli permetteranno di centrare gli obiettivi che si è prefissato: A breve sarà predisposto il piano di protezione civile che permetterà il superamento del vincolo del Rid e di alzare progressivamente il lago fino alla sua quota massima possibile. Un ulteriore passo avanti sarà fatto con i 32,4 milioni di euro stanziati dal Cipe per la definitiva messa in sicurezza del lago “manca solo la firma del ministro Padoa Schioppa e poi saranno i tecnici a stabilire di quali opere ci sarà bisogno”.
Il regime di commissariamento del lago si concluderà a dicembre e dal primo gennaio 2008 “a gestire il lago ci penserà un nuovo ente e sarà una scelta definitiva”.

“Sono convinto che ce la faremo – ha aggiunto Buscemi -. Ci sono i soldi, le buone idee e le volontà. Anche l’Enel, con la quale abbiamo stabilito un fattivo rapporto di collaborazione, è disposta a fare la sua parte”.
Non sono mancati momenti di tensione e toni accesi, soprattutto in occasione di un battibecco fra “l’avvocato del lago” Franco Mellaia e l’assessore Buscemi sul tema delle competenze sulle questioni del lago (Stato o Regione).
Per l’occasione erano presenti i sindaci rivieraschi, i rappresentanti della Comunità montana e quelli delle forze politiche della Valle, i portavoce dei comitati di salvaguardia del lago: “Ci perdoni assessore se siamo diffidenti – ha detto Bordiga per il Coordinamento delle Pro loco -. Sappia anche che se per mettere in sicurezza il lago si parlerà di una terza galleria o se verrà meno il deflusso minimo vitale noi non mancheremo di farci nuovamente sentire”.

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