Un nuovo ampliamento per la Rsa di Vobarno

La richiesta di posti letto nelle case di riposo della Valle Sabbia è in continuo aumento e le attuali Rsa sono tutte al completo. Dopo quella di Odolo, anche alla fondazione “Irene Rubino Falck” di Vobarno sta per partire un progetto di ampliamento della struttura per anziani.

Sarà un nuovo fabbricato di quattro piani: un piano interrato, il primo piano con le stanze comuni, e gli altri due con 10 nuove stanze con due letti ciascuna, per un totale di 40 nuovi posti letto.

Troverà collocazione fra l’attuale struttura e il muro di confine, inglobando l’attuale centro diurno che troverà nuova sistemazione, con un ingresso separato rispetto a quello della casa di riposo, così come il nuovo ambulatorio per il servizio di fisioterapia per gli esterni.

Nel piano interrato troveranno collocazione i locali di servizio, i depositi e la centrale termica, e vi si accederà, oltre che da scale e dall’ascensore interno, anche attraverso una rampa esterna.
Il piano terra ospiterà la sala da pranzo, la tisaneria, una sala riunioni, due ambulatori medici, una sala per le occupazioni diurne, una piccola palestra, più un ampio soggiorno diurno. Troverà posto nell’ala più esterna, anche il centro diurno e la sala per la fisioterapia anche per pazienti esterni. Gli altri due piani saranno simili, con le dieci stanze da letto con i loro servizi, più un bagno assistito e dei salottini e zone soggiorno, adatte anche per la visita dei parenti.
La nuova costruzione sarà collegata in ogni piano alla struttura attuale con dei corridoi.

«In totale saranno 700 metri quadrati fuori terra – ci illustra Pierenzo Faberi, presidente della Rsa vobarnese –. Sarà una struttura all’avanguardia, con un impianto fotovoltaico sul tetto, aria condizionata e un impianto per l’ossigeno. Tutto secondo gli standard regionali perché il nostro obiettivo è quello di ottenere l’accredito anche per questi nuovi 40 posti».

Il progetto, realizzato dalla ditta Europroject di Bagnolo Mella, che si era già occupata dell’ampliamento precedente, prevede un costo di 4 milioni e 765 mila euro. «Il 42% di questi costi sarà coperto con mezzi propri – ci riferisci Faberi – il resto accendendo un mutuo o con dei contributi».

I tempi? «Adesso dobbiamo scegliere la ditta costruttrice – conclude il presidente –: vaglieremo le offerte di cinque o sei ditte, e pensiamo che i lavori possano iniziare in autunno. Da allora in un paio d’anni dovrebbe esserci la nuova struttura completa».

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