26 Luglio 2009, 07.18
Bagolino
Artisti

A Bagolino la retrospettiva di Vito Scalvini

di red.

E' stata inaugurata in San Lorenzo una mostra dedicata a Vito Scalvini. Lo scultore bagosso scomparso trent'anni fa all'et di soli 36 anni

Rimarrà aperta fino al 23 agosto la prima retrospettiva dedicata allo scultore bagosso Vito Scalvini, scomparso trent’anni fa a soli 36 anni.
L’inaugurazione, nello spazio espositivo bagosso rappresentato dalla chiesa di San Lorenzo messa a disposizione dalla parrocchia, è avvenuta ieri pomeriggio.
 
A proporre la mostra, l’associazione Liberars di cui è presidente Lino Scalvini che ne è anche il curatore, oltre che fratello dello scultore scomparso.
L’esposizione è visitabile nei giorni feriali dalle 16.30 alle 19.30. in occasione dei giorni festivi dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 19.30.
 
Dopo una lunga ricerca, sono state ritrovate alcune sculture apparteneneti a collezioni private ed è stato realizzato un catalogo di circa 100 pagine che tratta di una trentina di opere.
 
Vito Scalvini è anche presente nell’”enciclopedia degli scultori e incisori bresciani del‘900”.
E’ stato docente di scultura dal '71 al ’78 al liceo artistico “Foppa” di Brescia.


La breve vita di Vito scalvini, a cura di Lino e Graziano Scalvini
 
1942 -  Il  5 settembre nasce a Bagolino (Brescia) da Pietro Giulio Scalvini (svolgeva mansioni  nelle segherie di famiglia) e da Isolina Schivalocchi (pittrice, fu allieva e collaboratrice del pittore Emilio Pasini).
Sia la famiglia paterna che materna  sono originarie di Bagolino.
Vito è secondogenito e ha due fratelli e una sorella (Graziano, Ada e Lino). La sua famiglia riesede a Bagolino.
 
1953 - Finite le scuole elementari  a Bagolino, raggiunge in Val Gardena a Ortisei il fratello Graziano, già li da un anno  su stimolo della madre,  per essere indirizzato anch’egli  nell’arte della scultura  lignea.
Frequenta l’istituto d’arte ad indirizzo scultoreo seguito dai maestri Mureda, Senoner, Kostner e Vallazza.  
 
1957 - Nel quarto e quinto anno scolastico alterna agli studi un tirocinio nella bottega del maestro Flavio Pancheri .
 
1959 - Frequenta assiduamente la bottega di Flavio Pancheri  dove perfeziona principalmente le sue peculiarità scultoree lignee soprattutto nell’esecuzione di opere sacre.
 
1961 - Collabora con alcuni scultori lavorando anche in proprio e proponendo le sue prime opere per committenti ed esportatori locali.
 
1962 - Partecipa  al Salone Mostre di Ortisei alla sua prima collettiva con due opere,  una delle quali rappresenta “S. Paolo”: scultura alta circa cm. 70 in legno in cirmolo dalla peculiarità e tecnica già del tutto personali.
 
1963 - In autunno lascerà per sempre Ortisei tornando a Bagolino dove porterà dentro  di sé le ricchezze culturali, artistiche e naturalistiche raccolte nel continuo contatto con la natura e nei rapporti umani, sia con artisti che con gente comune.
 
1964 - Inizia con il fratello Graziano ad eseguire le sue opere a Bagolino in uno studio improvvisato nella casa nativa in via IV novembre,  già via S. Giorgio.                                         
Insieme ai fratelli, Graziano e Lino ed alcuni amici, fonda lo Sci Club Bagolino.
 
1965 - In Ottobre apre a Brescia, insieme ai fratelli Graziano (scultore) e Lino (pittore e restauratore), uno studio laboratorio in Vicolo Dimesse al numero 8,  anche grazie al sostegno economico e morale dei genitori. 
 
1968 - Espone le sue opere nella prima personale  a Brescia nell’ex galleria in Corso Magenta.
 
1969/1978 - Alterna al lavoro in bottega l’insegnamento di scultura e modellato presso il liceo artistico “Vincenzo Foppa” di Brescia.
Esegue un Cristo commissionato da Padre Calvi di Bagolino, per la Chiesa missionaria in Uganda.
Espone nel salone del “Caffè  Sport” a Idro.
 
1970 - Espone le sue sculture a Bagolino insieme alle opere della  madre Isolina,  dei  fratelli Graziano e Lino e dell’amico Tiziano Ratti.
 
1971 - Esegue un Crocefisso, alto due metri e mezzo, per il carcere di Trani.
 
1973 - A marzo si sposa con Vittoria Tiziana Zanetti.
 
1974 - In giugno nasce Verena, che sarà l’unica figlia, dandogli grande gioia e stimolo.
 
1977 - Partecipa ad una collettiva a Vallio Terme.
 
1978 - In agosto,  già ammalato, fa la sua ultima gita in Bruffione dove permane per due settimane con l’amico Tiziano Ratti. A  settembre, lasciando a malincuore la sua montagna,  ritorna a Brescia per seguire gli esaminandi al liceo. A ottobre entra in ospedale dove viene diagnosticata la sua malattia  incurabile.
 
1979 - Il 13 giugno, dopo un anno di malattia, lascia la vita terrena a soli 36 anni.


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