20 Agosto 2009, 14.00
Vestone
Aziende

Ivars, inarrestabile locomotiva

Il gruppo di Vestone (85 milioni di ricavi) è fra quelli bresciani più internazionalizzati con 18 società estere, 9 delle quali produttive. Si candida ad essere uno dei locomotori che traineranno la ripresa.

Definirlo «glocale», abusato neologismo che sta per globale e locale ad un tempo, è banale. È una dei pochissimi gruppi bresciani delocalizzato anche in Cile, penultimo approdo di un network mondiale che conta 29 aziende di cui 18 all’estero distribuite ai quattro angoli del globo, metà delle quali produttive: Francia, Spagna, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Turchia, India, Emirati Arabi (Dubai), Cina (con tre società), Messico, Colombia, Brasile, Argentina, Stati Uniti, Australia e Cile. Se si osserva la tabella in pagina, la definizione di «multinazionale tascabile» è riduttiva e fuorviante.
 
Non più «tascabile»
No, la realtà è più complessa e più prosaica, cioè meno romantica e suggestiva, delle brillanti ma spesso evanescenti classificazioni sociologiche. Il Gruppo Ivars di Aldo Ebenestelli (casa madre a Vestone, meglio conosciuto all’estero come «Twins Group»), leader nella componentistica per ufficio in plastica, metallo e legno, con i suoi 85,3 milioni di fatturato consolidato a bilancio 2008 non può essere considerato una piccola impresa.
È invece una delle 4-500 medie aziende italiane competitive e «trainanti», le «locomotive» del sistema-Paese cui sono affidate le speranze di ripresa non appena si daranno le condizioni internazionali. La conferma viene dal capitolo della Relazione relativo alla «Situazione economica internazionale», dove Ebenestelli focalizza le aree geografiche in cui operano le società del Gruppo.
 
Capitolo dal quale si evince una conoscenza diretta e dettagliata, non generica né superficiale ma degna di una attrezzata agenzia internazionale, dell’andamento dei mercati esteri. Conti in ordine. I ricavi 2008 di 85 milioni sono calati di 3 milioni rispetto agli 88 milioni dell’esercizio precedente, di cui il 37% in Italia e il 63% all’estero.
Il conto economico chiude con un utile netto di 1,5 milioni (2 milioni nel 2007) dopo tasse per 1 milione, 1,4 milioni di oneri finanziari netti (1,2 milioni nel 2007) e 8,5 milioni di ammortamenti rispetto agli 8,7 milioni del 2007. Cash flow (utile netto più ammortamenti) di 10 milioni tondi.
 
Nonostante il calo delle vendite, il valore aggiunto - i ricavi netti meno i costi esterni - è stato di 24,8 milioni, sostanzialmente in linea con i 24,9 milioni dell’esercizio precedente grazie al contenimento dei costi esterni (materie prime e energia in particolare). Il Mol (margine operativo lordo ovvero ebitda, ossia l’utile prima di oneri, ammortamenti e tasse) è stato di 12,4 milioni.
Il risultato operativo (Mon, margine operativo netto che misura il margine della gestione industriale ovvero la differenza tra valore e costi della produzione) è stato di 3,3 milioni rispetto ai 4,1 milioni del 2007. Performances leggermente in flessione rispetto al 2007 sia per la minore marginalità generata dal calo delle vendite, sia per l’incremento del costo del lavoro, passato dai 12 milioni del 2007 ai 13 milioni del 2008.
 
Investimenti e innovazione
Oltre 5,5 milioni gli investimenti sostenuti dalla capogruppo Ivars e dalla maggiore controllata, la Brado di Treviso. Ma anche le controllate Ergocomp India, la colombiana Ofipartes, la messicana Ergonomics components, la Arabian Furniture Components di Dubai e infine la Esspieffe Italia hanno investito a vario titolo nel corso del 2008.
Per Twins Group l’innovazione dei prodotti, scrive Ebenestelli nella Relazione, rappresenta il punto focale per mantenere ed accrescere la propria quota di mercato nei confronti dei principali concorrenti internazionali.
Allo stato patrimoniale gli immobilizzi materiali sono aumentati, anche grazie alla rivalutazione dei cespiti, passando da 47 a 60 milioni di euro. Il patrimonio netto è aumentato, da 34 a 48 milioni a seguito della rivalutazione, mentre il patrimonio netto consolidato di 53 milioni si avvicina agli immobilizzi materiali, generando un margine di struttura primario vicino all’unità.
All’attivo sono postati 10 milioni di magazzino, 18 milioni di partecipazioni, 28 milioni di crediti (23 verso clienti), 1,8 milioni di liquidità sui conti correnti che vanno a migliorare una posizione finanziaria netta a debito per 28 milioni.
 
Prospettive e proiezioni
È ancora Ebenestelli a chiudere la Relazione con una analisi congiunturale cauta sulle prospettive a breve termine. Il 2009 sarà un esercizio «sulla difensiva», ovvero teso al massimo contenimento dei costi un contesto nazionale e internazionale di riduzione delle vendite.
Un trend negativo, scrive l’amministratore unico del Gruppo Ivars (Twins Group) che, con alterna intensità, riguarderà tutto l’esercizio 2009. L’allentamento del trend recessivo registrato negli ultimi mesi non è ancora definitivo, restando in attesa di conferma per il secondo semestre dell’esercizio in corso.
Una cosa è certa: l’espansione internazionale del Gruppo di Vestone non si arresterà. Potrà rallentare il ritmo a causa della crisi, ma non la mission strategica.
Che è e resta quella di andare avanti nel processo di globalizzazione.
 
Alessandro Cheula dal Giornale di Brescia
 


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