Il raduno alpino in riva al Benaco

È stata l’elegante cittadina gardesana di Gardone Riviera a fare da palcoscenico alla 57esima edizione dell’Adunata sezionale delle penne nere della “Monte Suello”, la sezione di Salò dell’Ana che raggruppa i 58 gruppi della Valle Sabbia e del Garda Bresciano.

La prestigiosa cornice di Gardone
È stata la prima con il nuovo presidente Romano Micoli che da marzo guida con piglio deciso i 4.700 soci alpini e i circa 1.200 amici degli alpini di questa sezione che con i suoi gruppi è fortemente radicata nel territorio e nel tessuto sociale delle comunità.
E come sempre sono stati tre giorni di festa che hanno visto una forte partecipazione della popolazione di Gardone Riviera, conclusisi con la tradizionale sfilata della domenica.
Uno spettacolo reso ancora più suggestivo dalla cornice offerta dal bel paese del Benaco, famoso per il Vittoriale degli Italiani scelto da Gabriele D’Annunzio come sua ultima dimora. E proprio il Vittoriale è stato uno dei luoghi dove si sono svolti alcuni momenti importanti di questo raduno, a cominciare dalla serata dei cori del venerdì con il coro sezionale “Monte Suello” e il coro Ana di Sovere, che ha dato il via alla manifestazione. Sabato l’alzabandiera si è tenuto invece presso la tomba del Vate, mentre in serata le fanfare di Salò e Gavardo hanno intrattenuto il numeroso pubblico di nuovo nel grande teatro all’aperto, da cui si gode una suggestiva veduta del lago e del monte Baldo.

Una grande sfilata
Quindi ieri la sfilata che ha richiamato sul Benaco un migliaio di penne nere, che hanno marciato suddivise nelle sei zone di appartenenza al suono delle tre fanfare della sezione salodiana (Salò, “Valchiese” di Gavardo e “Star of Alps” di Villanuova). In testa il gonfalone del comune, poi il vessillo sezionale scortato dal presidente Micoli e dal sindaco di Gardone Riviera Andrea Cipani, seguito dal consiglio sezionale, diversi sindaci del circondario, autorità, alcuni alpini in divisa, i gagliardetti dei gruppi preceduti da quello di Gardone con il capogruppo Renato Cerqui, i sempre caratteristici rocciatori e sciatori di Rivoltella, il coro sezionale, il bandierone portato dagli alpini di Desenzano. Non hanno voluto mancare alcuni reduci che hanno percorso la sfilata su alcuni mezzi, e infine i bravi alpini dell’antincendio boschivo e della protezione civile. Il lungo serpentone era chiuso dallo striscione che dà appuntamento per l’anno prossimo a Casto.

Un bagno nell’alpinità
La sfilata è partita dal porto per giungere sul sagrato della chiesa parrocchiale. Qui si sono tenuti i discorsi. Micoli ha voluto ricordare due figure della sezione scomparse pochi mesi fa: il cappellano don Antonio Andreassi e il presidente onorario Michele Milesi. Poi, con riferimento ai 90 anni dell’Ana, ha ricordato come l’associazione sia una forma di aggregazione che dura perché poggia su valori fondanti quali la resa degli onori ai Caduti, il rispetto dei simboli della Patria, sul volontariato, menzionando l’ultimo impegno degli alpini in Abruzzo nei campi e nella raccolta fondi. Tutto questo li rende un corpo ancora molto apprezzato dalle comunità in cui vivono. All’attaccamento delle penne nere al territorio ha fatto invece riferimento l’assessore provinciale, nonché sindaco di Agnosine, Giogio Bontempi, mentre è toccato al direttore del mensile “L’Alpino” Vittorio Brunello concludere spronando le penne nere presenti ad essere orgogliose di appartenere alla famiglia alpina, stimata per la laboriosità della gente di montagna, segno forte e positivo guardato con ammirazione da tutti. Dopo la messa, il pranzo ufficiale presso un ristorante della frazione montana di San Michele e, infine, nel pomeriggio, l’ammainabandiera che ha concluso la “tre giorni alpina”.

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