«Gavardo, 6 settembre, poco più che una questione privata...». Ci scrive cun lettore, che stempera la vita d'oggi a Gavardo e dintorni in un'analogia culinaria, dopo aver visionato uno spettacolo teatrale su un testo di Beppe Fenoglio.
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Mi sembra di poter dire che condivido in massima parte quello che scrive il sig. Bloom, ma dietro una cosa scritta in questo modo leggo due possibili strade: o è un esercizio di stile, sulla cui riuscita non mi sogno di proferir verbo, oppure il sig. Bloom non vuole farsi capire. Se qualcosa serve in questo momento al popolo italiano (e gavardese) per uscire dal mondo anestetizzato in cui si è (volontariamente!) rifugiato, questo qualcosa sono discorsi chiari e di immediata comprensione... e naturalmente diretti alla testa di chi ascolta, non alla sua pancia o - peggio ancora - al suo intestino! Comunque una pacca sulla spalla al sig. Bloom, che ha il merito di aver almeno stimolato qualche neurone intorpidito!
Che fatica arrivare alla fine di una lettera così "complicata": non ho capito quasi nulla Sig. Bloom, ci dica qualcosa di chiaro! Le è piaciuto lo spettacolo sì o no? Tutto questo sforzo stilistico perchè le ha fastidio il sindaco il prima fila? Tutto li?
Mi verrebbe da dire (e lo dico!) evviva il signor Bloom. Anestetizzati da Raiset scoprire che ancora sopravvive chi con garbata (ma saldissima) ironia e con bello stile dice che è ora e tempo che ci svegliamo, che se ancora non lo abbiamo capito ci stanno togliendo la libertà rimpiazzandola con la paura (e vogliono pure che li ringraziamo), mi da un momentaneo sollievo. E' come una spruzzata di deodorante al bagno. Temo però che l'effetto svanisca presto sentendo nei prossimi giorni la cantilena del nostro sovrano e dei suoi tirapiedi proferire verbo come i famosi mercanti nel tempio. Dice il saggio: abbiamo ciò che ci meritiamo. Allora abbasso la meritocrazia. Luigi delle Bicocche
A me pare, o meglio, cosi' ho imparato dai soloni che da sinistra spiegano e difendono la Costituzione (d'altra parte solo loro hanno la dignita' morale e politica per farlo!) che il momento piu' alto di ogni democrazia è il voto, e con il voto il popolo manifesta la propria sovranita'. Una sovranita' che ognuno dovrebbe accettare e rispettare, indipendentemente da cosa si puo' pensare di Raiset. Negli Stati Uniti del divo Obama non ci sono forse le televisioni? Il divo Obama non ne ha fatto forse uso come tutti? Ho 'impressione che chi parla tanto di pericolo per la liberta', da un lato non guarda all'assoluta liberta' di cui dispone nella sua vita concreta, e dall'altro cavalca questo argomento (sempreverde e facile quando chi governa non è gradito) per non ammettere che il popolo sovrano, destinatario e arbitro di questa liberta', gli ha voltato le spalle da tempo. E la prova provata che questo rischio per la liberta' e' solo strumentale sta nel fatto che quando a questi e' toccato di governare (e il centro-sinistra lo ha fatto anche di recente per lunghi periodi) se ne sono ben guardati da approvare leggi sul conflitto d'interessi che avrebbero maggiormente garantito questa preziosissima liberta'. Se una legge sull'eterno conflitto d'interessi l'avessero approvata si sarebbero privati dell'unico argomento che gli rimaneva da sbandierare! Il popolo sara' pure bue, ma questo giochino lo ha ben capito! Si, e' il proprio il caso di svegliarsi dalla soporifera superiorita' etica, culturale e morale con la quale guardate al mondo.
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ID1012 - 08/09/2009 11:02:00 - (quaranta) -
Sig. Bloom, sono Luciano Quaranta le garantisco di aver impegnato tutta la mia buona lena per cercare di capire bene quello che Lei vuole dire. La mia cultura contadina fatica ad entrare nei meandri di articolati ragionamenti e in esercizi di bella scrittura. Sinceramente ho intuito qualcosa, ma non più di tanto. Sia gentile, per favore sia più sintetico e concreto. Grazie e cordiali saluti.