presa in affitto la Rocca d'Anfo
di Vallini

E' stata firmata nei giorni scorsi una convenzione che prevede la possibilità per Comune di Anfo e Comunità montana di utilizzare l'area della Rocca d

E’ dal 1975 che la Valsabbia tutta, ma soprattutto il Comune di Anfo, cerca di entrare nella “sua” Rocca, di farlo con tutti i crismi dell’ufficialità si intende.
Già, perché attraverso i buchi nella rete chiunque ha potuto andare e venire per decenni, ma lo ha fatto a proprio rischio e pericolo, con le incognite delle eventuali sanzioni e dei probabili smottamenti.

Unica eccezione il permesso da pochi anni rilasciato all’Amministrazione comunale, che ha potuto entrare con le squadre di volontari per fare almeno un po’ di pulizia della fitta boscaglia che si stava mangiando tutto. Così era e non sarà più.

Per la struttura che attraversò i tempi della Serenissima Repubblica Veneta, crebbe con Napoleone e terminò di essere fortezza negli anni’70 del secolo scorso con il nostro Esercito, infatti, questo lungo periodo di “decadenza” si sarebbe finalmente concluso.
Merito della firma in calce a una convenzione “a tre”: Comune di Anfo, Comunità montana di Valle Sabbia e Agenzia del Demanio.

“Trecento e rotti euro l’anno per sei anni con la possibilità di rinnovare il contratto per altri sei. Questo è l’accordo - ha detto il presidente della Comunità Montana Ermano Pasini -. Ci siamo trovati nell’ufficio milanese del Demanio che è proprietario della struttura, davanti alla scrivania della responsabile dott. Giuliana Dionisio, lo scorso 9 maggio ed abbiamo apposto alla convenzione una firma che è da definire storica, perchè ci permetterà di valorizzare dal punto di vista culturale e turistico un patrimonio che ci invidia tutta Europa”.

La convenzione prevede che “il predetto compendio immobiliare potrà essere utilizzato in particolare per iniziative culturali, sociali e turistico-ricreative, di promozione e di formazione, organizzate direttamente dal Comune di Anfo e dalla Comunità montana di Valle Sabbia” questo sta scritto nella convenzione, e resta inteso fra le parti che le iniziative e gli eventi potranno essere consentiti purchè non creino “pregiudizi all’integrità fisica e culturale del complesso della Rocca d’Anfo”.

“E’ una struttura immensa abbandonata da decenni e l’idea di farla rivivere ci spaventa e allo stesso tempo ci stimola – ha detto l’assessore comunitario al Turismo Michele Brugnoni che, con il sindaco di Anfo Gianfranco Seccamani, è stato fra coloro che più si sono dati da fare per risolvere l’annosa contrapposizione fra Valle Sabbia e Demanio -. Siamo dell’idea che il nostro compito ora sia quello di trovare modalità di valorizzazioni significative, ma soprattutto concrete come del resto noi valsabbini sappiamo fare”.

Le idee per utilizzare la Rocca fin da subito non mancano certo e ci sarà occasione di scriverne, semmai il problema è quello di organizzare manifestazioni ed azioni di recupero “compatibili”, con il significato storico rivestito dal gigantesco monumento e con il suo attuale stato di degrado.

“L’intenzione è quella di coinvolgere le istituzioni locali, l’Agenzia del territorio, il Gruppo di azione locale (Gal) ed alcuni cultori di storia locale per programmare le attività nell’immediato e nel futuro” ha aggiunto Brugnoni.
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