Miniera di sali magnesiaci? Decida il Tar
Com’era prevedibile, la progettata miniera di sali magnesiaci in quel di Sabbio Chiese era destinata a produrre molto movimento. L'amministrazione comunale di Sabbio non ha perso tempo impugnando il decreto regionale davanti al Tar.

Com’era prevedibile, la progettata miniera di sali magnesiaci in quel di Sabbio Chiese era destinata a produrre molto movimento. E in effetti, l’amministrazione comunale non ha perso troppo tempo, decidendo di impugnare davanti al Tar il parere positivo relativo all’operazione rilasciato dalla Regione.

«Abbiamo detto no alla miniera fin da subito, oltre un anno e mezzo fa - ricorda il sindaco Rinaldo Bollani -, rafforzando il nostro parere contrario con quello, ugualmente negativo ed espresso con una dichiarazione di gruppo, della minoranza consiliare. E non abbiamo mai perso un’occasione per ribadire la nostra volontà. Adesso confermiamo la nostra posizione ricorrendo al Tar».

Non è un bel segnale quello che arrivada Milano...
«Ci siamo chiesti - aggiunge il sindaco - su quali basi la Regione abbia dato parere favorevole pur di fronte non solo al nostro fermo no, ma anche al parere contrario della Provincia e alla delibera, dello stesso segno, del direttivo della Comunità montana».

La posizione del Pirellone viene definita «preoccupante» dall’amministrazione civica...
«È vero che per il nostro territorio l’attività estrattiva è una risorsa molto importante- prosegue il primo cittadino; ma è altrettanto importante la tutela dell’ambiente. E in questo ambito noi facciamo già i conti con la cava di marmo in località Monte Casto (che offre tra l’altro un prodotto di elevata qualità, e che potrà estrarre ancora due milioni di metri cubi di materiale nel corso di una decina d’anni), e l’importante giacimento di sabbia di Clibbio, sfruttato solo da poco dai cavatori dopo l’esaurimento dell’area del Trinolo, attualmente in fase di recupero».

Insomma, secondo l’amministrazione civica l’apertura di un nuovo polo estrattivo sarebbe eccessiva; senza contare le controindicazioni idrogeologiche legate all’area interessata; quella di Monte Acuto.
«In sintesi, il sì della Regione ci preoccupa molto - aggiungono in municipio -; anche per il notevole incremento del traffico pesante che si determinerebbe con l’attivazione della miniera. È per tutti questi motivi che abbiamo deciso di presentare un ricorso al Tar attraverso il nostro legale».

Se mai lo scavo inizierà, non sarà insomma facile per la «Miniera Valsabbia», la società che ha chiesto e ottenuto di poter estrarre sali magnesiaci dal Monte Acuto, confrontarsi col Comune.
«Sabbio Chiese fa i conti con un territorio già sufficientemente deturpato dalle cave presenti, e secondo noi un altro intervento estrattivo non sarebbe praticabile. Sicuramente - conclude il sindaco Bollani - non staremo a guardare».

Massimo Pasinetti
da Bresciaoggi
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