Ci bivaccavano dentro almeno in due abusivamente e utilizzavano l’abitazione anche come base per l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

Laboriosità truffaldina alla quale hanno posto fine i carabinieri facendo irruzione e bloccando un 23enne.

Il complice, nonostante la caccia all’uomo scatenata sotto ai ponti della tangenziale odolese, è riuscito invece a fuggire.

All’interno della casa, sotto ad un materasso, i militari hanno poi rinvenuto quasi mezzo etto di hascish e sono così scattate le manette.

 

L’episodio ha un precedente che risale alla scorsa settimana, quando la proprietaria della casa che si trova al civico 7 di via Renzana, in una zona rurale lontana dal centro abitato di Agnosine e nelle vicinanze dei primi capannoni odolesi, si è accorta che le serrature erano state forzate e che ignoti le erano penetrati in casa.

La donna, una settantenne residente a Lumezzane, aveva denunciato il fatto ai carabinieri e fatto cambiare le serrature, ma giovedì l’episodio si è ripetuto.

 

Questa volta i carabinieri di Sabbio Chiese, dipendenti dalla Compagnia di Salò, sono riusciti a prendere con le mani nel sacco un marocchino che risulta domiciliato nella vicina Odolo, nulla facente e con precedenti di polizia.

L’uomo ha cercato di divincolarsi e ne è nata una breve colluttazione nella quale ha avuto la peggio. Di più: oltre alla violazione aggravata di domicilio e alla detenzione di sostanze ai fini di spaccio, gli verrà contestata anche la resistenza a pubblico ufficiale.

 

Vecchia conoscenza dei carabinieri anche il complice, suo coetaneo e connazionale, che è riuscito a fuggire da una finestra e darsi alla macchia.

I militari hanno provato a stargli dietro, inseguendolo fin sotto i ponti della tangenziale che lungo 237 del Caffaro permette di bypassare l’abitato di Odolo. Lui però è riuscito a dileguarsi, favorito dal fitto bosco che si estende da quelle parti.

È stato ad ogni modo identificato e non potrà certo dormire sonni tranquilli.