A Cimego con gli eredi di Fra Dolcino
di val.

Sarŕ inaugurata questo sabato una statua in ferro battuto donata dalla famiglia Tamburini alla terra d'origine.

 
Da Cimego a Brescia e ritorno, con uno sguardo sull’eresia dolciniana attraverso i ritmi del martello che batte sul maglio. C’è passione, cultura, storia, arte e ritorno alle origini, dietro l’inaugurazione che avverrà nel pomeriggio di sabato 14 novembre a Cimego.
Nel centro delle Giudicarie, lungo il corso del fiume Chiese, verrà infatti inaugurata la statua “Fabbro Alberto da Cimego”, realizzata da Luciano ed Ivan Zanoni gli artisti della Val di Sole capaci di tradurre “il ferro in poesia”, tanto da lavorare anche su committenze di Bill Gates.
 
Un’opera donata da Franco e Luciano Tamburini a Cimego in onore delle loro origini. Franco, noto a Brescia per essere stato il presidente dell’Associazione Industriali Bresciani dal 2005 fino al maggio scorso quando gli è succeduto Giancarlo Dallera, e Luciano, sono infatti i figli di Bruno, cimeghese doc.
 
Quanto ad Alberto da Cimego, oltre che valente fabbro, è stato uno dei più noti seguaci di Fra Dolcino.
Dolcino stesso sembra riconoscerne la statura morale citandolo espressamente fra i seguaci piĂą fedeli nella seconda delle sue lettere scritte per chiamarli tutti a raccolta.
 
Alle 16, nella sala dei convegni della “Casa sociale” di Cimego, porteranno i loro saluti il sindaco Carlo Bertini e l’assessore provinciale trentino alla Cultura Franco Panizza.
Seguiranno gli interventi dello storico valsabbino Giancarlo Marchesi sul tema “La lavorazione del ferro lungo il Chiese” e di Marco Zulberti sul “Fabbro Alberto da Cimego”.
Parteciperanno anche Franco e Luciano Tamburini,con Luciano e Ivan Zanoni.
Alle 17 e 30 i presenti si sposteranno al parco “Bruno Tamburini” in località Quartinago per l’inaugurazione della statua.
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