La «piccola storia di Afzal»
Il sindaco di Gavardo Emanuele Vezzola ci invia le sue precisazioni in merito all'articolo pubblicato nei giorni scorsi. Che non ci convincono del tutto.

 
Gentile Direttore,
le chiedo di poter intervenire per chiarire la “piccola storia” di Afzal.
Giova innanzitutto precisare che, con Circolare Ministeriale n. 7170 del 18 novembre 2009, sono stati uniformati a livello nazionale i parametri in materia di requisiti igienico-sanitari per il rilascio delle certificazioni di idoneità alloggiativa e tali parametri risultano più restrittivi di quelli applicati in precedenza.
Nel febbraio 2008, sulla base dei criteri ante circolare n. 7170, e senza alcun riscontro con la planimetrie catastali, l’ASL rilascia un certificato di idoneità per sette persone e, parimenti, l’alloggio viene ritenuto idoneo per sette persone anche dall’Ufficio Tecnico Comunale che svolge un sopralluogo in data 11/09/2009, rilasciandone il relativo certificato in data 06/10/2009, poi semplicemente reso in duplicato in data 25/11/2009.
 
Nel frattempo entrano definitivamente in vigore sia i nuovi parametri più restrittivi previsti dalla citata Circolare Ministeriale n. 7170 del 18 novembre 2009, sia l’Ordinanza Sindacale n. 50 che impone - al fine di un puntuale controllo sulle unità abitative finalizzato a verificare eventuali evasioni in tema di ICI, di Tassa Rifiuti ed abusi edilizi - l’obbligo di indicare e verificare anche gli estremi catastali degli alloggi, cosa che in precedenza non veniva fatta.
 
Siamo quindi alla richiesta avanzata da Afzal d’iscrizione all’anagrafe di n. 2 persone, richiesta che l’Ufficio Anagrafe gira in data 24/02/2010 all’Ufficio Tecnico affinché verifichi l’idoneità dell’alloggio.
Dal nuovo sopralluogo, che tiene conto sia dei nuovi parametri, sia della verifica dei dati catastali, effettuato a marzo 2010, emergono evidenti difformità.
La planimetria catastale regolarmente depositata rappresenta un appartamento al piano primo di circa 61 mq, formato da 3 stanze con disimpegno e bagno.
 
La planimetria riporta anche una “loggia con diritto di passaggio” e un ripostiglio di proprietà ubicato all’esterno dell’appartamento a margine della loggia stessa.
La planimetria e gli atti depositati all’Ufficio Tecnico Comunale non riportano invece una tramezzatura oggi presente che ha ridotto considerevolmente la loggia. Tale tramezzatura ha permesso di ricavare un altro vano “realizzato in assenza di titolo abilitativo” e mai inserito in mappa.
 
Alla luce di quanto emerso ed accertato è stata quindi considerata superficie regolarmente autorizzata quella pari a circa mq 61 risultante dagli atti e non quella di circa mq. 83 esistenti. Tale superficie, secondo i parametri di cui alla citata circolare n. 7170, permette di rilasciare una idoneità alloggiativi per un nucleo famigliare di n. 4 persone e di conseguenza l’Ufficio Anagrafe ha comunicato, come ovvio, il diniego della domanda di iscrizione anagrafica.
E’ stato quindi il vano realizzato abusivamente dal proprietario Afzal, e non errori o leggerezze degli Uffici Comunali, a determinare un diverso conteggio delle superfici utili al rilascio dell’idoneità alloggiativa.
 
Infatti, a conclusione dei procedimenti di verifica e nel rispetto delle norme edilizie, il proprietario riceverà comunicazione di avvio del procedimento di accertamento di opere non regolarmente autorizzate che consentirà di ordinare la demolizione delle opere abusive o, se possibile, l’ottenimento della sanatoria, previo in pagamento della prevista sanzione.
Tanto si doveva per esplicitare come l’unico fine perseguito dall’Amministrazione Comunale sia quello del rispetto delle regole e della legalità, per gli italiani come per gli stranieri, per i proprietari come per gli inquilini, e non certo un qualche malevole accanimento a sfondo razzista che la vicenda e l’articolo pareva insinuare.
 
Il Sindaco di Gavardo Emanuele Vezzola

Grazie signor Sindaco per le precisazioni.
Premetto che non sono un tecnico e che non competono a me certe misurazioni o interpretazioni della norma.
Tuttavia non me ne voglia se ho controllato.

Mi risulta che la Circolare Ministeriale da lei citata, la 7170 del novembre 2009, nel merito altro non faccia che invitare a far riferimento alle tabelle di abitabilità previste dal Decreto ministeriale del 5 luglio 1975.
Che dice:
- per un abitante 14 mq
- per due abitanti 24 mq
- per tre abitanti 42 mq
- per quattro abitanti 56 mq
- per ogni abitante in più 10 mq.

Mi risulta anche che l'ultimo sopralluogo effettuato dai tecnici comunali abbia stabilito l'abitabilità per 83,05 mq contro gli originali 88 verificati dall'Asl e ratificati dagli uffici gavardesi.
Peccato non essere in possesso di relativo documento. Da me richiesto, ma che mi è stato negato.
Se è così in quella casa ci possono stare 6 persone, con un "agio" di sette metri e rotti.
mq 61 oppure 83.05? Ci sarà pure qualcuno in grado di fare le relative misurazioni da "super partes". Che i metri quadrati non sono certo opinioni.
Nel caso sarò volentieri presente.

Ubaldo Vallini
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