Ma che devono fare!
Chi sono, che fanno, come crescono gli adolescenti in Valle Sabbia? Siamo sicuri che abbiano possibilità e strumenti per diventare adulti consapevoli.

 
Che noia essere adolescente in Vallesabbia, i risultati di un professore riportano dati sul tempo reale distribuito nel fuori scuola tra computer e televisione: d’accordo con lui, aberrante, poco aderente all’ipotesi di futuro creativo per le loro menti sempre più spalmate sul virtuale.
E il loro corpo in cambiamento vuole spazi, vuole fisicità, vuole conferme e confronto, le regole possono essere discusse perché si deve far fatica a crescere.
 
Non può più andar bene trovarsi nelle case a nascondersi in qualche anfratto da genitori indaffarati, al bar si deve andare con denari e poi con il sottofondo di chiacchiere che non li riguardano, l’oratorio è comunque un ritrovo selettivo, la biblioteca ha orari e tempi silenziosi centellinati nei piccoli paesi, le strutture sportive non sempre sono raggiungibili autonomamente e poi si tratta ancora di tempo strutturato.
 
Ma che devono fare questi adolescenti per trovarsi in inverno nel tempo del dopo compiti?
E’ folle proporre ai comuni una stanza dove possano trovarsi e stabilirsi loro delle regole da confrontare con le esigenze di ospitalità, dove magari portano loro materiale e che devono gestire in pulizia e cura?
E’ troppo sperare che imparino sul campo come anche gli adulti gestiscono i loro spazi e farci carico come comunità di affiancare i loro sforzi per inserirsi nel contesto paesano?
 
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli interessati, adolescenti, genitori e comunità.
 
. Lettera firmata
 
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