Frena la frana
di Ubaldo Vallini

...ma gli sfollati restano. Ancora quattro fuori di casa e una decina gli isolati a Bione, a causa di una frana piuttosto estesa.

 
In quattro ancora fuori dalle loro case.
Più un’altra decina di persone costrette a percorrere alcune centinaia di metri di strade sfondate per raggiungere una viabilità degna di essere considerata tale, compresa una mamma all’ottavo mese di gravidanza, in attesa del terzo figlio.
Nulla di nuovo insomma a Bione, per fortuna da ieri sotto il sole.
 
“La frana è quasi ferma e se continua così non farà più di qualche millimetro al giorno. Purchè non riprenda a piovere, altrimenti potrebbe riprendere a scivolare più alla svelta”.
Massimo Ceriani, il geologo della Protezione civile regionale, ha fatto il giro lungo ieri mattina, cominciando da Bersenico Sopra dove parte lo smottamento ed è collassata la strada che va al Salto.
“Quattrocento metri di acquedotto da rifare, in 24 ore A2A è dovuta intervenire quattro volte e per risolvere almeno provvisoriamente il problema dovremo sistemare un tubo volante” ci dice il sindaco Gianni Marchi che si è intruppato fra tecnici e sfollati.
 
Sono scesi giù per i prati inseguendo le crepe ed incontrano il “Seti”, che all’epoca in municipio faceva il tuttofare: “Come nel ’51 – ha raccontato al geologo -. Si è spostato tutto di due metri almeno, i muri di contenimento si sono addossati alle case, ma quelle hanno retto, piantate giuste e sul buono”.
L’esperto ufficiale annuisce e conferma: “Si tratta di una frana di scivolamento, riattivazione di una vecchia. Bisogna aspettare un po’ poi ci sarà da intervenire drenando l’acqua, che l’alimenta”.
 
Fuori casa rimangono così Iole, ospitata da una figlia a Sabbio Chiese, oltre a Massimo Carraro e la sua famiglia, moglie e figlio, proprietari anche dell’attività artigianale ospitata nel capannone di circa 300 metri quadrati che al contrario delle case ha invece fin da subito preso a cedere, e vistosamente.
Dentro, intrappolati dalle ordinanze di sgombero, ci sono ancora i materiali, i macchinari e le attrezzature.
 
“Ho già trovato dove trasferirmi, basta che mi facciano sicurezza mentre porto via tutto quanto” ci dice Massimo, che ha voglia di ricominciare alla svelta. In serata lo raggela però la notizia che arriva dal muncipio, insieme allì’ordine di rimanere fuori casa: il sindaco non è riuscito ad ottenere la sospensiva temporanea dell’ordinanza.
“Il funzionario dei Vigili del Fuoco è stato irremovibile – conferma Marchi -. Dice che i Carraro devono rivolgersi ad un tecnico, far puntellare la fabbrica, poi loro vengono a vedere se si può entrare a portar via quel che c’è”.
Intanto il meteo dice brutto di nuovo, per il fine settimana.
Chissà se ce la faranno.
 
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