I problemi della Valle Sabbia
Gli amministratori valsabbini del Pdl si sono riuniti nella sede della Comunità montana per porre le questioni che riguardano il territorio.

 
Potremmo definirlo un forum, un momento di contatto tra amministrazioni locali e Provincia nel segno dell'omogeneità politica ma non per questo privo di criticità.
Nei giorni scorsi, nella Comunità montana di Nozza di Vestone, gli amministratori valsabbini che si riconoscono ne Popolo delle libertà hanno incontrato i loro omologhi che gestiscono l'amministrazione provinciale per un confronto sulle esigenze del territorio.
 
Al centro del faccia a faccia l'ultimazione della superstrada per il tratto Barghe-Idro, il tema rovente della privatizzazione dell'acqua e la necessità di uno sviluppo economico alternativo alla piccola impresa che dal dopoguerra a oggi ha caratterizzato l'economia valligiana.
Se n'è parlato in un incontro politicamente orientato, ma che calato nelle piccole realtà locali può diventare espressione delle necessità di tanti, o anche di tutti.
 
A confrontarsi con gli amministratori locali c'erano Giuseppe Romele, vicepresidente della Provincia e assessore al Territorio, l'assessore Alessandro Sala, il presidente del consiglio provinciale Bruno Faustini, il capogruppo provinciale del Pdl Diego Invernici ed Ermano Pasini, nel suo doppio ruolo di consigliere provinciale e di presidente della Comunità montana.
 
A sintetizzare un po' per tutti il pensiero dei valsabbini è stato Francesco Franzoni, assessore a Casto, il quale ha sottolineato i problemi più importanti: i tagli ai trasferimenti statali, la difficoltà di accedere ai fondi europei senza una struttura di supporto, la necessità di guardare a economie diverse, come quella turistica, puntando sul lago d'Idro, e l'opportunità di premiare chi fa gruppo.
 
Il tema della ridotta comunicazione fra gli enti è stato presentato da Giuseppe Lancini, consigliere di minoranza a Vobarno, mentre della situazione della viabilità alternativa ha chiesto il sindaco di Bagolino Gianluca Dagani.
Sulla gestione dell'acqua i toni si sono un po' scaldati, perchè anche qui come in Valcamonica l'idea che vengano messi i contatori alle fontane che da centinaia d'anni zampillano nelle piazze di piccoli comuni di montagna fa arrabbiare non poche persone, anche se, ha rassicurato Pasini, «nella gestione saranno sempre gli amministratori ad avere un parere vincolante».
 
Dopo aver lavato qualche panno sporco in famiglia e aver riconosciuto l'abilità della Lega nord nel ritagliarsi maggiore visibilità sulla stampa, gli amministratori si sono lasciati promettendosi maggiore collaborazione.
 
Mila Rovatti da Bresciaoggi
 
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