Rappresentanza e formazione
di val.

Trasferta insolita, oltre le mura cittadine, per la Consulta provinciale studentesca di Brescia che ogni anno in questo periodo si riunisce per due giornate di studio.

 
Tempo dedicato alla pianificazione delle attività da svolgere nel resto dell’anno scolastico.
E per la seconda volta in pochi anni, ad accogliere i due rappresentanti per ogni Istituto superiore, ci ha pensato il “Giacomo Perlasca” con la sua sede di Idro.
Settantadue ragazzi per 36 Istituti superiori, tanti i delegati che insieme ad alcuni professori hanno potuto approfittare dell’ospitalità valsabbina garantita dall’Alberghiero.

Apertura dei lavori con dirigenti e amministratori
La mattinata del venerdì è servita per l’avvio della attività, gestite dal presidente della Consulta ultimo eletto, Alessandro Tura.
Dopo i saluti del dirigente valsabbino Alfredo Bonomi, i presenti hanno ricevuto anche quelli del dirigente Ust di Brescia Maria Rosa Raimondi, mentre la presenza del dirigente regionale prof. Giuseppe Colosio è “saltata” a causa dei tumulti studenteschi attesi per quelle ore nella capitale lombarda.
 
La Raimondi ha voluto ricordare ai ragazzi riuniti nell’aula magna come sia fondamentale, soprattutto nella scuola ma non solo, affrontare il cambiamento con lo strumento del confronto: “condizione valida anche per le recenti riforme degli ordinamenti, che possono essere più o meno condivisibili, tuttavia, in un dialogo aperto e senza pregiudizi certamente costituiscono delle opportunità”.
 
Dopo di lei hanno parlato l’Assessore all’Istruzione della Provincia di Brescia Aristide Peli, che ha invitato gli studenti della Consulta “che occupano un ruolo di responsabilità e di rappresentanza” a prendere delle decisioni importanti, ricordando che poi vanno portate a termine.
Il professor Franco Ferrante ha dato le prime indicazioni per il proseguo dei lavori e Alessandro Bianchi, dirigente del Comune di Brescia, ha chiuso l’incontro del mattino introducendo il tema dei rapporti che esistono e che ci possono essere fra la scuola e le istituzioni.
 
Come e su cosa discutere
Il pomeriggio è stato dedicato a stabilire i compiti della Consulta studentesca, le sue articolazioni e le attività da affrontare, anche a livello di commissioni permanenti che si occuperanno di sport, musica, arte e spettacolo, cultura, gestione e promozione della Consulta, educazione alla salute, legalità, orientamento e scuola-lavoro.
Fra i compiti della Consulta quello di rappresentare le idee degli studenti delle scuole secondarie superiori statali e paritarie di tutta la provincia; favorire la comunicazione fra studenti e dirigenti scolastici; creare o migliorare gli spazi e gli strumenti funzionali ai bisogni d’incontro; valorizzare il tempo libero e potenziare l’offerta formativa formulando proposte e pareri.
 
I soldi ci sono
I fondi per occuparsi di tutto quanto ci sono: almeno il 7% delle somme stanziate per i singoli Istituti statali, infatti, deve essere riservato per legge alle spese di funzionamento del massimo organismo rappresentativo studentesco.
Particolarmente interessante l’incontro del sabato mattina, con gli studenti che hanno avuto l’opportunità di assistere ad una tavola rotonda con imprenditori e dirigenti sul rapporto che intercorre fra la scuola ed il lavoro, coordinata dal loro presidente, Alessandro Tura.

A confronto con gli imprenditori
Per l’occasione sono intervenuti il dirigente del Gruppo Fondital Francesco Franzoni, che ha ripercorso le tappe della sua ascesa nel mondo del lavoro, iniziata alla fine degli anni ’70 mentre faceva l’operaio alla Lucchini e studiava alle serali; Ruggero Brunori di Ferriere Valsabbia che ha indicato fra i mali della società attuale l’estrema coflittualità in ogni campo e la conseguente incapacità a fare squadra; il direttore generale dell’azienda di servizi Secoval che ha confidato di aver dato libero sfogo a quello che molti gli contestavano essere il maggiore dei suoi difetti: la curiosità.
 
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