Festa d'addio per don Mario Benedini
A Vobarno si prepara la festa di addio per don Mario Benedini che dopo 6 anni trascorsi a pascolare anime nel centro valsabbino se ne va in Curia dove diventa collaboratore del vescovo.
I festeggiamenti domenica.


A Vobarno si prepara la festa di addio per salutare don Mario Benedini che dopo 6 anni se ne va in Curia dove diventa collaboratore del vescovo. «Le comunità parrocchiali di S. Maria Assunta a Vobarno, di S. Benedetto da Norcia in Pompegnino e di S. Cornelio e Cipriano in Teglie - spiegano don Daniele e don Lionello, che rimangono a Vobarno - vogliono salutare don Mario con affetto».

Dopo che la scorsa domenica ci sono stati i saluti delle 2 piccole parrocchie di Pompegnino e Teglie, la prossima domenica ci sarà il saluto della grande parrocchia del capoluogo vobarnese: «Messa alle 10 del mattino, pranzo sociale in oratorio alle 12.15, e serata artistica in onore di don Mario alle 20.30, nella chiesa parrocchiale».
Le tre comunità si sono poi anche unite nel dare al parroco in partenza alcuni doni da portare con sé: la partecipazione gratuita al pellegrinaggio parrocchiale a Santiago di Compostella, un mobile da cucina per la nuova casa in città, un quadro di Vobarno, dei libri di tematica religiosa.

Alcuni commenti raccolti tra i parrocchiani: «È stato per Vobarno il buon seminatore, che per 6 anni ha continuato a seminare senza mai stancarsi, in attesa dei risultati. Ed ora che potrebbe raccogliere i frutti, ecco che l’obbedienza al vescovo lo porta via da Vobarno»
«C’è chi è contento, chi è dispiaciuto, chi vorrebbe raccogliere le firme per farlo rimanere, chi ritiene che la nostra parrocchia sia stata maltrattata, chi afferma che lui se l’è cercata con le sue dichiarazioni sulla strada di fondovalle e sul terremoto. Ma la maggior parte di noi usa per salutare don Mario un’unica parola: grazie».
«Con don Mario - commentano don Daniele e don Lionello - abbiamo condiviso tutto: gioie e serenità, dolori e incomprensioni, lo sconforto e il peso di fallimenti ed accuse, ma soprattutto la gioia di veder crescere il livello della vita comunitaria. Ora, con don Mario dobbiamo condividere il dolore del distacco. Ma quanto abbiamo costruito insieme rimane scritto nel libro della vita».

m.p. da Bresciaoggi
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