La macchina del triduo di Rodengo
di Nerino Mora

Questo č periodo di tridui, antichissimo il rito rievocato nell’abbazia dei monaci Olivetani di Rodengo Saiano. Per noi c'era l'inviato speciale Nerino Mora.

 

Risale dai tempi remoti la rappresentazione che si svolge in questa abbazia del 1400, una delle prime della bassa Valle Camonica, da considerarsi tale anche se la locazione è la Franciacorta.
I monaci sono i custodi dell’abbazia che giudico bellissima, ben conservata, degna di una visita e non solo in questo periodo.
In occasione dei tridui l’abbazia è particolarmente affollata.
Moltissimi accorrono per vedere come funziona la macchina del triduo e per ricordare i propri defunti, “iscrivendoli” col versamento di un euro.
 
Un maestoso altare ligneo intarsiato accoglie i fedeli.
Per l’occasione è stato trasformato in un mega candelabro costruito con l’opera di volontari capaci, esperti in particolare nella costruzione di una grandissima impalcatura posteriore coperta poi da drappi rossi.
La funzione della messa si svolge nella normalitĂ , fino quasi alla fine, quando un plotone di circa trenta giovanotti, entrando da una porticina, si piazzano al retro altare.
 
Dopo la preghiera invocatrice di protezione, le candele poste ovunque vengono accese: come folletti equilibristi gli assistenti sbucano ovunque come per magia fin in quando le candele sono accese tutte. Sono circa 700 fiammelle.
Finita questa operazione la macchina innalza il drappo dell’altare e pone in bella vista il Santissimo. Lo si ammira a bocca aperta, nell’immensità e naturalità della luce delle candele accese.
 
Le luci elettriche si attenuano quasi spente.
L’altare ricorda i tempi in cui non c’era l’energia elettrica ad illuminare la chiesa, bastava la sola luce fioca delle candele che disegnava un ambiente caldo ed accogliente
E con le fiamme sfavillano anche le anime dei morti.
La funzione è solenne: canti gregoriani, invocazioni di protezione e benedizioni.
 
Alla fine della funzione gli stessi assistenti si ritrovano impegnatissimi a spegnere le candele, con ventagli e tubi soffiatori.
I fedeli accingendosi all’uscita commentano la bella rappresentazione, espressione di fede e di luce
eterna.
I monaci vestiti di bianco si congratulano con il monaco cerimoniere: è andato tutto bene, nessun intoppo…
Questa funzione sarà attiva fino a martedi l’ultimo giorno di carnevale e ripetuta ogni anno in occasione dei tridui.
 
110308Tridui01.jpg 110308Tridui01.jpg