Precipita per 200 metri
di Ubaldo Vallini

Si chiamava Sandro Vito Porta ed in Belgio ricopriva un ruolo dirigenziale alla Caterpillar, il ciclista 39enne morto ieri alle «Sase».

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E’ precipitato per duecento metri lungo un canalone e si è fermato a pochi metri dal lago, a cavalcioni di una pianta.
Un volo che non gli ha lasciato scampo, nonostante i soccorsi per una serie fortunata di coinvidenze siano stati molto veloci.
E’ morto così, ieri mattina intorno alle 10 e 30, un ciclista belga di 39 anni.
 
Figlio di emigrati da Valvestino, Sandro Vito Porta stava trascorrendo un periodo di vacanza nella terra d’origine dei genitori, ospite nell’Ostello di Bersone con la moglie Sofie e i due figli, un maschio ed una femmina di 6 e 11 anni.
Erano arrivati dal Belgio domenica scorsa.
 
Grande appassionato di due ruote a pedali, anche ieri mattina ha inforcato la sua mountain bike per un’escursione sulle montagne fra la Valvestino, il Trentino e la Valle Sabbia.
Con lui c’era Roberto, figlio quindicenne di una cugina di Moerna.
I due sono scesi da Moerna verso Baitoni e, con l’intenzione di raggiungere Idro, hanno infilato il sentiero detto “dei contrabbandieri” che più volte ha messo in guai seri i cicloturisti.
 
Soprattutto a causa di un passaggio pericoloso dove anche chi lo affronta a piedi è costretto ad agganciarsi ad un cavo metallico posizionato dai volontari del gruppo “Sentieri attrezzati” di Idro.
Proprio lì, mentre il ragazzino lo precedeva di qualche passo, Sandro deve aver perso appiglio ed equilibrio ed è precipitato.
Col cellulare il 15enne ha chiamato il nonno di Idro e poi il 118, che però faticava a capire dove fosse accaduto l'incidente.
 
Il caso ha voluto che proprio lì sotto stessero svolgendo alcune immersioni Alessandro e Dino, del gruppo Eridio Sub. Sono stati loro a scorgere la macchia colorata fra gli alberi che poi si è rivelata essere il corpo del ciclista 39enne.
Così, dopo essersi messi in contatto col 118 - con una certa fatica perchè di lì rispondeva quello del Trentino - hanno guidato l’equipaggio dell’eliambulanza giunto da Brescia, che si è “verricellato” fra le rocce.
 
Sul posto si sono portati anche i carabinieri di Idro col maresciallo Luigi La Rovere, i Vigili del Fuoco bresciani operativi sul lago nel periodo estivo e quelli volontari trentini di Baitoni.
Al medico del 118, purtroppo, non è rimasto che constatare il decesso dell’uomo, sopraggiunto a causa delle gravi ferite rimediate nei ripetuti rimbalzi fra le rocce.
La salma, trasportata fino al molo di Vesta sull’imbarcazione dei sub, è stata ricomposta nella camera mortuaria del cimitero di Idro ed è già stata messa a disposizione della famiglia.
Sandro Vito Porta era un apprezzato dirigente alla Caterpillar.
 
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