Antidoping in assemblea
di Ubaldo Vallini

Un test antidroga per i consiglieri della Comunitŕ montana di Valle Sabbia. E’ stata questa la richiesta presentata da Gianpietro Mabellini in occasione dell’Assemblea comunitaria che si č riunita nella Casa della Valle giovedě sera.

Un test antidroga per i consiglieri della Comunità montana di Valle Sabbia. E’ stata questa la richiesta presentata da Gianpietro Mabellini in occasione dell’Assemblea comunitaria che si è riunita nella Casa della Valle giovedì sera.
Un “ordine del giorno” che però non è nemmeno stato discusso. Per vizi di forma: “Se ne parlerà la prossima volta” ha chiosato infatti il presidente dell’Assemblea Roberto Piccioli.

Mabellini però, rappresentante in Comunità montana per conto della minoranza di Anfo e che in sede comunitaria fa parte del gruppo “Misto” che sostiene la maggioranza, non ci sta. “E’ vero, ho presentato il documento in ritardo – ammette il consigliere -. Però avevo ricevuto precise rassicurazioni da parte del presidente Ermano Pasini che ne avremmo parlato a fine assemblea. Invece non ci ha nemmeno provato a proporre la discussione, in barba alla correttezza istituzionale”.

“A questo punto penso che mi dimetterò dalla Commissione sicurezza – aggiunge -, visto che lì si fanno tanti bei discorsi sulle problematiche legate all’utilizzo di sostanze stupefacenti. Chiacchiere inutili visto che poi in Assemblea si razzola male, cercando cavilli per rimandare il tutto a tempi migliori. Mi viene il dubbio che per alcuni miei colleghi l’esame antidoping possa essere un problema”.

La proposta prende spunto dalla recente indagine delle “Iene” sull’utilizzo di sostanze stupefacenti da parte dei parlamentari, quella mai andata in onda in seguito all’intervento del Garante della privacy.
“Una brutta pagina della nostra storia parlamentare – afferma Mabellini -. La mia proposta mira a fare in modo che la dignità e l’autorevolezza dei rappresentanti in seno alla Comunità montana non possa essere messa in discussione da nessuno”.

La mozione prevede che il presidente dell’Assemblea possa disporre test antidroga a sorpresa, naturalmente su base volontaria, durante una qualsiasi seduta nei prossimi sei mesi. I risultati così ottenuti, “in assoluto rispetto alla privacy” dice Mabellini, dovranno poi essere comunicati agli organi di stampa.
A questo punto se ne riparlerà, forse, dopo l’estate.
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