Asco Vestone, dopo la neve si torna a vincere
Dopo due mesi di letargo, i Tromboni scendono a Calvagese con l’obbiettivo di mantenere il primato, anche se virtuale, considerate le due partite in meno rispetto a quelli di Ghedi e a quelli di Montichiari, sponda Sporting, con i quali ci sarà da discutere fino alla fine.

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Real Calvagese - Asco Vestone 0 - 1
Guance Rosse così in campo:

Perotti; Cosenza detto cuba, Bonera, Pellegrini detto picchio, Piccinelli R. Piccinelli L., Bonomini, Ghidini detto biù, Ghidinelli detto ciuz; Cappa il capitano detto brucio, Zambelli detto el zambo;
Entreranno: Zanetti detto bill, Corsini, Gottardi, La Sala; All. Morghen


Neve, dopo l’invenzione della sottana e i riffs di Keith Richards sei la cosa che più si avvicina a Dio, ma era ora che ti togliessi dai piedi, così che possiamo tornare a scrivere di cosa combina Guance Rosse.
Dopo due mesi di letargo, i Tromboni scendono a Calvagese con l’obbiettivo di mantenere il primato, anche se virtuale, considerate le due partite in meno rispetto a quelli di Ghedi e a quelli di Montichiari, sponda Sporting, con i quali ci sarà da discutere fino alla fine. Ma non stiamo qui a dilungarci su come sarà la classifica dopo i recuperi; la matematica è roba prevedibile che addormenta i tori, figuriamoci il sottoscritto.
Basterà dire che stasera i nostri giocheranno molto male, ma che a livello difensivo saranno eccellenti. Apologia della difesa, mica banane! Alla faccia di quei puristi che ci annoiano con la storia che a vincere deve essere chi gioca meglio. Ma chi l’ha detto? A volte basta chiudere bene le finestre e ragionare di delizioso contropiede.

Cronaca di come è andata
I locali sono gente dai piedi buoni e dal cervello raffinato (non a caso sono quarti in classifica); lo dimostra il fatto che a centrocampo comandano loro, costringendo l’ospite valsabbino nella propria metà campo praticamente per tutti i primi 35 minuti. Meno male che la fase difensiva vestonese, egregiamente iniziata dai mediani Bonomini e, soprattutto, Ghidini e perfettamente portata a termine dall’intero pacchetto arretrato, che ha in sola zona Cosenza qualche sbavatura di troppo, come già detto, è impeccabile. Ma a forza di intraprendere, ai locali viene fuori un tiro che si stampa sulla traversa a Perotti battuto; la palla si impenna e ricade pericolosamente sulla linea di porta; che poi Perotti, fresco di trentanovesima primavera, riesca a far sua la palla rimane un dono di quella splendida puttana che è la Dea Bendata, stasera di bianco vestonese vestita.
La risposta di Guance Rosse è tutta in un perfetto esterno destro di capitan Cappa, che fisicamente non sarà al meglio ma che averlo in campo regala peso specifico a tutto l’undici, il quale innesca il velocissimo Piccinelli L., brevilineo savallese, che però pasticcia nel fondamentale dello stop a seguire e non va oltre un tiretto deviato in angolo da un difensore.
Due righe le merita anche l’altro Piccinelli, quello di Barghe, stasera tirato a lucido mica male, che si inventa un numero a rubare palla al portiere intento a rinviare, ma la furbata gli esce a metà perché sul più bello cade come uno struzzo sotto narcotico. L’estremo raccoglie la palla come se niente fosse e allunga una risatina verso lo struzzo andato a gambe all’aria. Bel siparietto, ragazzi.
A chiudere i pessimi discorsi offensivi vestonesi nel primo tempo ci penserà Ghidini con una inaspettata bruttura balistica su calcio di punizione: tentando di sorprendere l’estremo calvagese, calcia di fretta sul primo palo, ma la palla morirà di noia a metà strada.
Tromboni, il primo tempo che avete messo in piedi è un catenaccio esemplare, figlio anche delle scelte di mister Morghen, che ha schierato un undici incapace di tenere su un pallone; vuoi vedere che è vero che fa la formazione estraendo a sorte i nomi da un’urna da tombola parrocchiale?

Secondo tempo
Subito dentro i piedi buoni, i signori Corsini, Zanetti e La Sala, e più tardi Gottardi, Guance Rosse appare più logica. E infatti…
Di lì a cinque minuti capitan Cappa va in percussione ostinata sulla destra, mette in mezzo per Zanetti, uno dei più in forma della banda, che tocca di prima per l’accorrente La Sala, mettendolo in solitaria davanti al portiere; il giovane, vent’anni di muscoli e nervi al servizio di una velocità straordinaria, pecca però di sufficienza calciando piano e male addosso al portiere, ma la Dea Bendata è sempre lì che guarda giù, così la palla gli ritorna fra i piedi ed insaccare stavolta è un gioco da ragazzi.
Adesso i locali, già da un pezzo spazientiti dal muro difensivo trombone, diventano imbufaliti, e a testa bassa caricano mica male. In due occasioni sfiorano la segnatura, ma prima Bonera ci mette un piedone ad anticipare la botta sicura dell’attaccante in zona area piccola, poi la signora Dea Bendata sempre lei accompagna fuori di quel tanto che basta un tiro a giro su cui Perotti non può nulla.
E pensare che ad un certo punto La Sala avrebbe potuto chiudere le ostilità; in seguito a perfetto contropiede, si fa trovare per la seconda volta a tu per tu con il portiere locale, ma anziché puntarlo deciso sceglie di esibirsi in un incomprensibile tocco a rientrare; il che permette ad un difensore di rinvenire e mettere una pezza. Giovane La Sala, più cattiveria sottoporta, anche perché dietro i tuoi compagni stanno soffrendo come gli assediati di Fort Apache; il raddoppio li avrebbe fatti uscire dall’apnea. Invece, avanti così fino alla fine, con i locali che caricano e gli ospiti che provano a ripartire. Cari Tromboni, la vittoria è eroica, non c’è dubbio, ma questo non vuol dire che bisognerà soffrire sempre così. Occorrerà anche imporsi, ad un certo punto, magari a cominciare dal prossimo venerdì al Comunale. Ospiti saranno quelli delle Illuminazioni Lanzini, con i quali all’andata si è perso. Trombone avvisato…

Salutiamo

Armando Dell’Oca

Le pagelle dei giocatori si possono trovare sul sito www.ascovestone.it

in foto Manuel Cosenza

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