Niente firma
di Ubaldo Vallini

Le amministrazioni comunali di Anfo e di Idro hanno scelto la linea dura. Non accetteranno, insomma, quella che hanno ritenuto essere una inaccettabile intimidazione.

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Una posizione, la loro, che era già emersa in occasione della seduta del Collegio di Viglilanza avvenuta lunedì scorso nel palazzo milanese della Regione, davanti all’assessore al Territorio e Urbanistica Daniele Belotti e a quello all’Agricoltura Giulio De Capitani, che sull’accordo ricercato da tempo e sempre rinviato erano stati questa volta intransigenti: “Se i due sindaci non sottoscriveranno l’accordo nei tempi previsti (il primo marzo ndr) non solo il lago dovrà rinunciare a dieci milioni e passa di euro in opere pubbliche, ma saremo obbligati a fare ricorso alla Corte dei Conti per danno erariale, visto che la regione ha già anticipato ai Comuni rivieraschi circa 300mila euro per la progettazione di quegli stessi interventi. E le opere di regolazione del lago le faremo lo stesso”.
 
Fra i motivi per cui i due sindaci hanno deciso di non firmare c’è la presenza nel decreto regionale di un paio di clausole ritenute non accettabili, perché metterebbero i sindaci in condizioni di forte incertezza riguardo al futuro della loro azione amministrativa.
“Ci chiedono di realizzare le opere in 30 mesi dei quali uno è già trascorso e che ci daranno i soldi solo quando il progetto delle opere di regolazione verrà approvato, che non sappiamo quando – dicono in sostanza i due sindaci dissidenti -. Troppo forte il rischio di avviare dei lavori senza la possibilità di poterli pagare, una cosa che certo la regione Lombardia non può pretendere”.
Il Decreto che la Regione Lombardia ha chiesto ai sindaci rivieraschi di controfirmare, è quello relativo al finanziamento del Piano Integrato d’Ambito (Pia) che è contenuto nell’accordo di programma siglato ad agosto del 2008.
Un documento col quale la Regione si impegnava a realizzare le opere di regolazione del lago rispondendo a determinate indicazioni tecniche e a corrispondere ai Comuni rivieraschi la somma di 10 milioni e 480 mila euro da spendere per la realizzzione di opere di valorizzazione del territorio attorno al lago.
 
Un impegno della Regione che va a sommarsi ai quasi 50 milioni di euro ritenuti ora necessari per realizzare le opere di regolazione del lago: una nuova galleria di scarico e nuove paratoie.
I quattro sindaci di allora, compreso quello di Lavenone che non è un Comune rivierasco ma dovrà ospitare l’uscita del nuovo tunnel (sempre che venga costruito), accettarono.
 
Nei due successivi richiami alle urne, cambiarono prima il sindaco di Idro, poi quello di Anfo, e i nuovi eletti cominciarono a contrastare le decisioni dei loro predecessori, coerentemente per altro con quanto erano andati promettendo nelle rispettive campagne elettorali.
I due amministratori per un po’ hanno persino accarezzato l’idea di poter ottenere i denari per valorizzare il loro territorio senza pagare lo scotto di ritrovarsi nuovamente ad avere a che fare con un lago “regolato”, per giunta con una regola di gestione ritenuta ormai obsoleta che ancora oggi prevede un’escursione dei livelli fino a 3 metri e 25 centimetri, quando di fatto e ormai da alcuni anni il lago non oscilla più di un metro e mezzo.
 
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