Gavardo: l'assessore risponde
«Le chiedo gentilmente spazio nella sua rubrica per rispondere alla lettera al Direttore di sabato 3 marzo titolata “Dove sono gli aiuti alle famiglie?”.

http://lnk.so/gLIt
 
Sig. Direttore,
Innanzitutto mi rivolgo alla mia concittadina per invitarla, in futuro, a rivolgersi direttamente al sottoscritto: sarò ben lieto e disponibile di darle ogni spiegazione in merito alle scelte effettuate nel settore dei servizi sociali (sempre sia questo il motivo della sua lettera e non piuttosto un attacco a priori verso l’amministrazione ed in particolare al Sindaco, come ormai avviene in maniera sistematica e preconcetta a Gavardo da un paio di anni a questa parte) evitandole di riportare notizie inesatte o, peggio ancora, false.
Colgo dunque l’occasione per illustrare i dati veri e riparare alla disinformazione riportata, involontariamente da Vallesabbianews, nella lettera in questione.
1) Il contributo alla signora.
Sul regolamento del bando era ben specificato che i contributi sarebbero stati erogati fino al raggiungimento della somma posta in bilancio: Euro 25.000.
La somma erogabile al singolo nucleo famigliare andava da un minimo di € 250 ad un massimo di € 600.
Purtroppo le domande presentate dagli utenti sono state talmente numerose che, per soddisfare tutte le richieste, avremmo necessitato di una somma superiore al doppio di quella preventivata.
Abbiamo così deciso di ripartire proporzionalmente la somma e rispondere positivamente, seppur per cifre inferiori, a tutte le richieste pervenute.
Quanto sopra era riportato anche  nella lettera accompagnatoria, scritta di mio pugno, ed inviata a tutti i beneficiari.  Ma forse la signora non lo ricorda..
2) Gli investimenti a Sopraponte. 
La spesa corrente è cosa ben diversa rispetto agli stanziamenti per gli investimenti, ma non tutti siamo tenuti a saperlo e spesso è difficile da capire. 
I “lavori del comune”, gli investimenti in opere pubbliche, come li chiama la signora, interessano a molti soprapontini e forse la stessa dovrebbe parlare con qualche suo compaesano per comprendere quali sono le vere aspettative sociali e comunitarie che la ristrutturazione del teatro trasformato in sala polivalente potrà avere per Sopraponte: un’esigenza condivisa anche dal Parroco e dalla Curia che ha stipulato un accordo per far rinascere il teatro – sala polivalente della frazione di Gavardo.
Giusto per essere anche in questo caso precisi e non dare informazioni da bar, la somma a bilancio e per il quale il Comune si è impegnato per quest’opera è di 500.000€ e dunque ben lontana da quella indicata dalla lettrice.
La signora non condivide la necessitĂ  di realizzare i marciapiedi per il cimitero?
Mi spiace, ma  forse non conosce la pericolosità di quel tratto di strada, in particolare per i bambini che si recano a piedi a scuola da Soseto e Caderusso, oppure non pensa alle anziane signore che ogni giorno lo percorrono, senza parlare dei funerali..
Si pensi poi che era un’opera ferma da dieci anni e che si  è risolta grazie alla fermezza dell’operato dell’amministrazione rispetto ad alcuni inevitabili espropri.
Evito di tornare sul ritrito e mistificato argomento delle panchine: il Giornale di Brescia ha giĂ  dedicato ampia attenzione ai ricorrenti peana di chi magnifica il tempo che fu e deplora il degrado che attanaglia Gavardo e le sue frazioni, Sopraponte in particolare.
Dato che la signora allude - giusto per fare un eufemismo - alla convenienza politica delle scelte di questa Amministrazione mi chiedo se ci ritiene talmente stupidi da non aver pensato che mettere a pagamento i parcheggi non sia una scelta impopolare, oserei dire controproducente, politicamente parlando?
 
L’assistente sociale e gli uffici dei servizi sociali ogni giorno toccano con mano la difficoltà delle nostre famiglie e cercano di arginarne le conseguenze con ogni strumento a disposizione.
I finanziamenti per mantenere questa spesa e questi servizi da qualche parte vanno trovati ed il governo in carica non ha fatto che peggiorare la situazione dei Comuni.
Le dirò di più.
Penso che certe forme di assistenzialismo gratuito siano fine a se stesse, che distribuire denaro a pioggia non porti vantaggi concreti nemmeno per chi ne usufruisce.  70 o 150 euro cambiano poco o nulla nel reddito familiare e, come nel suo caso, sono fonte di malcelata acredine e montante insoddisfazione.
Meglio dunque orientare i nostri sforzi su servizi e progetti, che possano creare situazioni di sviluppo e benessere per l’individuo e la famiglia.
Dalla sua lettera ho una conferma della bontĂ  di questa scelta.
Ringrazio dell’opportunità e cordialmente saluto.

Alessandro Salvadori
Assessore Servizi alla persona
Comune di Gavardo

 
zLettere.jpg