Gavardesi molto distratti
Gavardesi che smarriscono ogni cosa: dai documenti di identità alle patenti di guida, alle carte di credito, alle chiavi, ai libretti degli assegni.
Lo dice il comandante della Stazione dei carabinieri di Gavardo, il maresciallo Enrico Cappelli


Gavardesi distratti. Gavardesi che smarriscono ogni cosa: dai documenti di identità alle patenti di guida, alle carte di credito, alle chiavi, ai libretti degli assegni.
Lo dice il comandante della Stazione dei carabinieri di Gavardo, il maresciallo Enrico Cappelli che lo scorso anno, ma anche in questa prima metà del 2007 - insieme ai suoi militari - ha lavorato intensamente su questo fronte: ci sono stati 816 smarrimenti di vari oggetti e documenti nel 2006, mentre fino al maggio del 2007 le denunce sono state 361. In realtà i dati si riferiscono non soltanto agli abitanti di Gavardo ma anche a quelli del comuni limitrofi che fanno riferimento alla caserma dei carabinieri di Gavardo: Muscoline, Villanuova, Vallio Terme.

Davvero disattenti quelli che abitano da queste parti. Sono riusciti a perdere davvero di tutto: portafogli e tessere universitarie, certificati di proprietà, codici fiscali. Il record di distrazione spetta ad una signora che è riuscita a perdere una busta in pelle contenente tutti i documenti di tutta la famiglia, in totale 5 persone (padre, madre e tre figli), con passaporti, carte d’identità, certificati vari.

Un consiglio per tutti, dunque: prepararsi in anticipo delle fotocopie dei documenti, dopo il furto o lo smarrimento sarà più facile la procedura per ottenerne di nuovi. Di filo da torcere ai carabinieri di Gavardo ne danno comunque anche i furti e i danneggiamenti. Questi ultimi sono stati 85 dall’inizio di quest’anno. Nel 2006 se ne erano contati 185.

L’attività quotidiana della caserma è molto intensa. Prendiamo un giorno a caso, il 23 maggio scorso. Sono ben 16 le persone registrate, ossia i cittadini che per svariati motivi hanno chiesto udienza ai militari. A queste vanno aggiunte anche altre persone che sono passate senza essere registrate, magari soltanto per recuperare un documento o per recapitare una missiva.

Paola Pasini dal Giornale di Brescia
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