Primavera e depressione
di Erregi
Non è raro, specie per i soggetti più sensibili, che il cambio di stagione porti con sé malinconie, malesseri e depressione. Ma perché?
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Secondo molti scienziati, l’inizio della primavera, con le sue variazioni climatiche che si ripercuotono sulle temperature, ma anche sul grado di umidità e sulla pressione atmosferica, potrebbero in qualche modo influenzare i neurotrasmettitori, causando fastidi e problemi di vario genere.
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“Maledetta primaveraâ€, verrebbe da dire, che porta con sé malumori, dolori alla testa, allergie, ma anche senso di affaticamento, nausea, capogiri e sbalzi d’umore. Non esiste spiegazione universalmente valida, specie perché i sintomi del “male di stagione†possono essere molto soggettivi e presentarsi con intensità molto differenti da soggetto a soggetto.
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La spiegazione più coerente è quella che attribuisce tutti i disagi correlati al cambio di stagione non tanto al fisico, bensì alla psiche del soggetto: sembra che siano soprattutto le persone abituate ai ritmi più blandi dell’inverno e, in generale, ad una vita più sedentaria, a soffrire maggiormente.
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La spiegazione è tanto semplice quanto efficace: in una stagione di risveglio, rinascita della natura, ritorno alla vita, alla luce, all’attività ,molti restano spiazzati e faticano ad abbandonare il “letargo†dell’inverno. A dimostrazione di questo, si sono i dati statistici sullo sport.
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Un corpo allenato, infatti, non solo non risente della primavera, ma ne trae giovamento: sembra che i corridori o i ciclisti vivano un picco organico all’inizio di questa stagione, che si traduce in un miglioramento delle prestazioni che coincide con la fine della stagione fredda.
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Se vi sentite giù, quindi, “Svegliatevi, bambine!â€...una passeggiata, una corsetta, una nuotata, una pedalata, insomma, un po’ di moto, potrebbero essere la soluzione ideale e portarvi immediati benefici.
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