Padre Fabrizio Colombo premiato al Zanzibar Film Festival
di red.

Al missionario comboniano orginario di Agnosine, direttore di Nigrizia Multimedia e Africa Radio, il premio "Chairman Award 2012".

 

Al 15esimo Zanzibar International Film Festival, il premio “Chairman Award 2012″ è stato assegnato a padre Fabrizio Colombo, missionario comboniano originario di Agnosine, direttore Artistico de Festival di Cinema Africano di Verona e ideatore – direttore del progetto editoriale web radio Afriradio.

Il premio gli è stato consegnato dal presidente del Comitato organizzativo del festival, per il lavoro svolto in questi anni di collaborazione con il Festival e per la rete che ha saputo creare a livello internazionale con gli altri festival dedicati al cinema africano. In quest’intervista, realizzata al suo ritorno dalla capitale Stone Town, padre Fabrizio ci racconta della sua recente esperienza e dei suoi progetti per il futuro.

Fabrizio, raccontaci del premio “Chairman Award” appena ricevuto al Zanzibar International Film Festival?

Ogni anno il festival di cinema africano più importante dell’Africa dell’est  offre una vetrina con i migliori film di quella zona dell’Africa. Da ormai 5 anni partecipo come membro di varie giurie ma anche come membro dell’organizzazione. Oltre ai vari premi ai film africani che meglio esprimono lo spirito e la cultura africana e i suoi valori, ogni anno vengono assegnati dei premi speciali che il comitato organizzatore del festival consegna a persone con esperienza nella promozione culturale africana e del cinema dell’Africa dell’est.  Da questa serie di elementi nasce il premio speciale del presidente del comitato del festival ZIFF che mi è stato consegnato. E’ stato per me una grande sorpresa ma anche una grande gioia ricevere dall’Africa stessa una riconoscenza per l’impegno e il lavoro svolto nel promuovere la cultura e in articolare il cinema africano. Devo dire che questa riconoscenza è spesso rara a casa propria…

Fabrizio perché è importante per te promuovere il cinema africano, l’Africa ha più bisogno di aiuti umanitari e opere che altro...

E’ la classica obiezione e critica .. Soprattutto è più facile trovare fondi per una scuola o ospedale che per produrre e promuovere cultura sia essa cinema, musica o teatro e arte in generale. Ma vedi l’Africa ha voglia di comunicare al mondo la sua identità e la sua realtà.  Molti artisti si sentono impegnati adenunciare situazioni di ingiustizia ma anche nell’offrire una nuova visione positiva dell’Africa che aiuterebbe molte persone, anche esperti di africa e persino a certi missionari, a capire che l’Africa ha del potenziale in se e che va rispettata e promossa invece di parlare a fare sempre al suo posto. Il tempo dei “paternalismi” è finito. Certo servono aiuti per infrastrutture ma anche una comunicazione libera e creativa può servire  a far crescere e far sbocciare questo  continente che già il fondatore della mia congregazione, Daniele Comboni, considerava come“la margherita nera”. Infine il cinema africano e quello delladiaspora africana in italia può aiutare la vecchia Europa a meglio capire come vivere il presente sempre più interculturale.  E’ arrivato il tempo anche di far parlare d’Africa con l’Africa. Qeesto è anche lo spirito  della radio web creata a Verona:AFRIRADIO.

Tu sei un missionario comboniano... come concili il tuo impegno di promotore del cinema africano e la Missione?

Grazie per questa domanda. Molti , compresi certe persone all’interno della congregazione pensano che siano una perdita di tempo o che non sia prioritario darsi da fare ed essere attivi nel mondo della cultura cinematografica, musicale o artistica in generale ma che è più importante dedicarsi alla pastorale classica sia qui in Italia che anche in Missione. Certamente il lavoro pastorale classico di un missionario è importante ma  credo che ci sia posto anche per missionari, sacerdoti e religiosiche siamo promotori culturali e artistici. Non si tratta qui di fare gli “espertoni” d’arte ma soprattutto di essere stimolo per quegli artisti che hanno passione e il dono artistico. Molto spesso mi è capitato di diventare amico di registi o artisti che chiedono consigli o valutazioni sui loro lavori e soprattutto sui temi che trattano. E’ proprio lì che il mio impegno missionario diventa una possibilità di condividere una visione del mondo che sia in linea con i valori universali del vangelo e che un film o la musica rendono effettivi nel cuore di ogni persona. Ricordiamo che è la bellezza (dell’arte) che salverà il mondo…

(Allego foto della consegna del premio)

 

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