Strade di mezza montagna
di Itu

Nei nostri paesini subito usciti da casa ci accoglie un sentiero, uno sterrato che nella stagione estiva aspetta di essere esplorato e amato ancora.

 
Fuori dalle polemiche, anche perché è ancora amara pubblicità e delirio la fatica di tenere ordine nelle nostre arterie a seguire i disegni della valle.

Intendo i sentieri, quelli che conosciamo usciti dal nostro giardino incontro al primo bosco, quello che ogni giorno ci osserva uscire di corsa con l’auto per andare al lavoro, al centro commerciale, alla scuola a raccogliere i figli: insomma quello sterrato che asciugato delle piogge e dei fanghi nevosi appare ai nostri occhi il posto più intimo che possa accogliere i nostri pensieri.

Allora ci si accorge del rovo pieno di more, di quelle golose fragoline che nessuno sa come sappiano intenerire il palato mentre i passi si allungano, nel caldo estivo il tempo prende dimensioni diverse che si intride con l’odore dei prati tagliati, con un refolo d’aria che scivola tra il torrente e il sambuco, i grilli si svegliano a sera e prendono il turno di noiosi tafani che si appiccicano senza un po’ di riguardo al sapore della pelle, tutta la vita montana si tinge e si illumina dei colori  più allegri.
 
Dal fondo valle e dai prati arrivano immancabili i rumori dei tagliaerba, di urla di bambini in corsa, di animali che ragliano e belano, le galline fanno da padrone di casa ai fienili insieme a gatti curiosi che schizzano come schegge dietro la legnaia.
Sembra un mondo nuovo, un mondo da vacanza ed è solo tutto il nostro mondo.
 
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