Rallentano le esportazioni, crollano le importazioni
di red.

I dati Istat al primo semestre 2012 elaborati dal Centro Studi Aib confermano il rallentamento dell'economia bresciana anche sul fronte dell'import-export.

 

I segnali di rallentamento dei flussi commerciali con l’estero manifestati già nel primo trimestre di quest’anno si sono accentuati nel secondo. I dati Istat a giugno 2012, diffusi a livello provinciale, indicano infatti un aumento delle esportazioni - secondo il Centro studi di AIB - solo dello 0,9 per cento rispetto al primo semestre del 2011 e una contrazione delle importazioni del 15,9 per cento. La tendenza ancora positiva delle esportazioni risulta decisamente inferiore a quella rilevata sia in Lombardia (+ 4,9%) che in Italia (+ 4,2%), mentre l’andamento negativo delle importazioni è più marcato rispetto a a quello sia nazionale (- 5,8%) che regionale (- 10,2%).
Le esportazioni si sono attestate a fine giugno a 6.916 milioni di euro e le importazioni a 3.716 milioni, con un saldo positivo di 3.200 milioni di euro.
L'aumento delle esportazioni non è generalizzato, ma riguarda solo alcuni settori nei confronti dei quali la domanda estera ha avuti influssi diversi nei primi sei mesi di quest’anno. I comparti più dinamici sono: prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca; prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti; prodotti delle miniere e delle cave; metalli e prodotti in metallo. Per quanto riguarda la destinazione geografica, i mercati che hanno dato il maggior contributo alla tenuta delle esportazioni bresciane risultano l’Africa, gli Stati Uniti, l’India e il Brasile.
Questi, in sintesi, i risultati più significativi che emergono dalle elaborazioni effettuate dal Centro Studi AIB sui dati Istat del commercio internazionale.

Le esportazioni
Le esportazioni, pur registrando un incremento del 6,1% sul primo trimestre di quest’anno, sono aumentate solo dello 0,9% rispetto al primo semestre dello scorso anno. Su questo andamento ha influito la dinamica positiva di alcuni settori, quali: prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (+ 7,1%); prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (+ 6,3%); prodotti delle miniere e delle cave (+ 5,9%); metalli e prodotti in metallo (+ 5,5%). Sono, invece, diminuite le esportazioni dei settori: prodotti tessili (+ 27,1%), legno e prodotti in legno (- 14,5%); articoli di abbigliamento (- 11,0%); sostanze e prodotti chimici e farmaceutici (- 4,2%).
A livello geografico, la crescita più sostenuta delle esportazioni si è registrata in Africa (+ 62,0%), negli Stati Uniti (+ 25,3%), in India (+ 15,9%), in Brasile (+ 12,5%) e in Turchia (+ 9,7%). Sono diminuite le vendite in Cina (- 22,6%) e nei Paesi UE, tra cui Germania (- 2,8%), Francia (- 3,7%) e Spagna (- 14,6%).

Le importazioni
Le importazioni, sebbene siano cresciute dell’1 per cento sul primo trimestre, hanno registrato una diminuzione del 15,9 per cento rispetto al primo semestre del 2011. Su questo risultato ha influito negativamente la riduzione degli acquisti dall’estero del settore metalli e prodotti in metallo (- 23,3%), nonché la contrazione delle quotazioni delle materie prime di riferimento. La flessione dell'import ha riguardato inoltre i comparti prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (- 20,0%), prodotti tessili (- 22,9%), articoli di abbigliamento, pelli e accessori (- 16,3%), sostanze e prodotti chimici e farmaceutici (- 14,9%).
A livello geografico, i maggiori cali delle importazioni si registrano nei confronti del Nord America (- 30,6%); degli altri Paesi europei (- 26,7%), in particolare Turchia (- 21,3%) e Russia (- 17,1%); dell’Africa (- 23,2%) e dell’Asia (- 21,4%). Risultano invece in aumento gli acquisti di prodotti dal Centro Sud America (+ 5,9%) e in particolare dal Brasile (+ 18,5%).

Il saldo import-export
La tenuta delle esportazioni a fronte di un calo delle importazioni ha contribuito a migliorare il saldo commerciale con l’estero della nostra provincia, che da 2.420milioni di euro del primo semestre 2011 è passato a 3.200 milioni di euro nello stesso periodo di quest’anno, con un incremento del 32,2 per cento.

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