C'era anche Vincenzo
di val.

Spunta un nuovo nome fra quelli delle vittime della strage di partigiani e carbonai avvenuta in Valle Dorizzo il 6 ottobre di 68 anni fa.


E’ quello di Vincenzo, figlio di Seno Rodolini, nato a Salò. Fuggiasco dalla cittadina lacustre insieme a Giacinto Rizzieri e Andrea Bianchini.
Il suo nome figura nella storia ricostruita dal professor Tiziano Ratti nel suo libro "Testimonianza partigiana a Bagolino e nella Valle del Caffaro", ma non nell'elenco delle vittime (presente sul libro stesso) e neppure sulla lapide fatta posare a Valle Dorizzo dai partigiani dell'Anpi.
Una mancanza alla quale ora si cerca di porre rimedio.
 
Dopo la fuga Vincenzo Rodolini si era trovato sulle montagne di Bagolino, in Valle Dorizzo. Lui e Rizzieri si erano aggregati alla banda "Dante", mentre Bianchini dopo lo storico raduno delle bande partigiane sotto la Corna Blacca avvenuto il 1 agosto 1944, si era aggregato alla banda Monte Suello il cui responsabile era Mario Bordiga detto Pippo. Vincenzo era salito a Bagolino probabilmente perché presso la casa di riposo di Bagolino era presente la sua zia, suor Primina.
 
Quel fatidico 6 ottobre 1944 Vincenzo era stato messo a custodia del deposito delle armi che i partigiani possedevano fra le rocce sopra la "Casa del Soldato". Con lui il profugo tedesco Valter Kreinski. Alle 5 del mattino i tedeschi avevano sorpreso in una baita di Valdorizzo 7 partigiani e i 2 carbonai.
Uno dei componenti della banda, Giuliano Mora, per salvarsi la vita condusse i tedeschi presso il deposito delle armi e mentre loro sparavano ai partigiani che custodivano il deposito, Giuliano Mora riuscì a fuggire a dileguarsi nei boschi.
 
Valter Kreinski fu spinto nel burrone sottostante e caduto sulle rocce morirà nella notte.
Verrà raccolto e sepolto il giorno seguente da Primo Scalvini e Mario Pippo Bordiga della Monte Suello. Vincenzo Rodolini verrà subito ucciso con un colpo di pistola in fronte.
E’ lui, dunque, la undicesima vittima della strage.
E’ giusto ricordarlo  per rispettare la storia e per un dovere di giustizia per un giovane che è stato ucciso per la libertà durante la resistenza.
 
Le vittime della strage furono dunque i partigiani Dante e Erminio Scalvini, Guido Fusi, Placido Bazzani, Giuseppe Bazzani, Vincenzo Cariglioli, Giacinto Rizzieri, Valter Kreinski e Vincenzo Rodolini, oltre ai carbonai Giacomo Baga e Paolo Guerzoni (nonno materno del sacerdote don Sergio Rassega che è stato curato a Bagolino dal 1993 al 1999).
 
I caduti saranno ricordati dal prevosto di Bagolino don Arturo Viani in occasione della messa che verrà celebrata questo venerdì 5 ottobre alle 10 e 30 nella chiesetta di Valdorizzo.
Il nome di Vincenzo Rodolini verrà presto aggiunto anche sulla lapide fatta posare sul fienile della strage dai partigiani dell'Anpi.
 
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