In viaggio con il «Jet Set» di Antonello Sarno
di Andrea Alesci

Domenica 10 novembre viene proiettato all'interno del Festival cinematografico romano il documentario "Jet Set - Quando l'aeroporto sembrava via Veneto", viaggio negli anni '60 e occasione per promuovere la cultura dell'aereo e del viaggio

 
La scaletta che portava all’interno dell’aereo, negli anni ’60, era una vera e propria passerella per i divi italiani e hollywoodiani, per i grandi imprenditori, i politici e i diplomatici.
 
Oggi l’idea del viaggio, prolungamento di un set cinematografico, rivive grazie al documentario "Jet-Set - Quando l’aeroporto sembrava via Veneto" di Antonello Sarno che verrà presentato in duplice proiezione al Teatro Studio dell’Auditorium Parco della Musica, il prossimo 10 novembre durante il Festival Internazionale del Film di Roma, alle ore 17.30 e alle 18.
 
Durante la serata saranno assegnati anche i premi Jet–Set a tre grandi personalità del cinema nazionale ed internazionale tra cui un premio Oscar.
 
Il film, prodotto da Alitalia con Agnus Dei Tiziana Rocca Production e Medusa, nasce dall’idea dell’autore di dare nuova luce alle memorabili immagini d’epoca per ricostruire una cultura dell’aereo e del viaggio a partire da quegli anni in cui volare era un’esperienza ancora “esclusiva”, lontana dall’essere un fenomeno di massa.
 
I settimanali più esclusivi avevano ribattezzato Jet Set l’élite formata da tutte quelle personalità che avevano trasformato gli aerei, appena diventati jet dopo quelli ad elica, in un set cinematografico prima, e in un’arena mediatica poi grazie alla sferzante ironia con cui i cinegiornali d’epoca salutavano l’arrivo a la partenza senza “guardare in faccia” nessuno: da Cary Grant a Sophia Loren, da John Wayne a Gina Lollobrigida, da James Stewart a Elsa Martinelli e Rosanna Schiaffino.
 
In un’epoca in cui lo spettro del terrorismo era ancora lontano, fotoreporter, paparazzi, telecamere avevano libero accesso sulle piste immortalando – come ha perfettamente mostrato Federico Fellini con l’arrivo di Anita Ekberg ne La dolce vita – l’arrivo delle grandi personalità di allora a cominciare dai divi di casa nostra fino alla fitta legione di star americane che per tanti anni sono sbarcate in Italia per girare i film della cosiddetta “Hollywood sul Tevere”.
 
Uno straordinario periodo in cui gli aeroporti italiani, primi fra tutti quelli di Fiumicino e di Ciampino, sembravano gli affluenti di via Veneto per il fascino e il glamour esclusivo di quelle immagini e che il documentario ricostruisce - attraverso quei filmati provenienti dai Cinegiornali dell’Archivio dell’Istituto Luce e dall’area news di RTI-Mediaset – facendo rivivere quella unica e magica atmosfera.
 
I jet di Alitalia sono stati, negli anni della dolce vita, la location d’eccezione dello star system nazionale e internazionale e la Compagnia di bandiera ha contribuito, promuovendo il valore simbolico del suo brand, a diffondere nel mondo l’identità e lo stile italiano. Alitalia vuole continuare ad essere ambasciatrice dell’Italia e delle sue eccellenze nel mondo, vuole far conoscere il “meglio dell’Italia”.
 
E proprio in questa direzione va il sostegno a questo progetto, un segnale tangibile della convinzione che investire in cultura significa investire nella crescita economica e sociale di un Paese.
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