Scultori per la pace
di Marisa Viviani

Una testimonianza del contributo dell'arte alla diffusione della cultura della pace nelle opere realizzate per il terzo Simposio del Legno di Praso

 

Da un tronco di larice di 2 metri, consegnato agli artisti partecipanti al 3° Simposio del Legno di Praso, sono nate le sculture che rappresentano il tema proposto quest'anno dalla Filodrammatica Le Busier, organizzatrice della manifestazione: Sentieri di Pace, un tema che focalizzando l'interesse sulla pace, si lega alla realtà delle due fortezze presenti in questo territorio, Forte Larino e Forte Corno, collegate tra loro da un sentiero che fa parte del più ampio Sentiero della Pace compreso tra lo Stelvio e la Marmolata ripercorrendo il fronte della Grande Guerra. Ed è su questo bellissimo sentiero che collega Forte Larino, nel comune di Lardaro, e Forte Corno, nel comune di Praso, che le sculture realizzate verranno collocate, a testimonianza del contributo dell'arte alla diffusione della cultura della pace.
In questa edizione del 2013 gli artisti partecipanti al Simposio erano sei, scelti tra i sessanta che da tutto il mondo avevano inviato i loro bozzetti aderendo al bando di concorso; una giuria composta dai membri della
Filodrammatica e da esperti della Scuola del Legno di Praso, in forma anonima, ha valutato le varie proposte individuando quelle più aderenti al tema e artisticamente più significative.
Gli artisti prescelti risultavano pertanto i seguenti:

Kestutis Benedikas (Lituania), insegnante di Belle Arti, rappresentante di spicco dell'arte lituana, è una artista affermato internazionalmente con esposizioni in Russia, Germania, Corea del Sud, Giappone; molte sue opere sono presenti in Musei in Danimarca; ha partecipato con un'opera dal titolo “Way in Peace”.
Andrea Berni (Massa Carrara), laureato in Belle Arti, vive e lavora a Firenze; ha partecipato a mostre collettive, personali, simposi in Italia, Francia, Germania; la sua produzione comprende sculture in marmo, creta, bronzo, legno; era presente con una scultura figurativa Senza Titolo.
Antonella Grazzi (Praso), unica donna partecipante, vive e lavora a Praso come restauratrice e scultrice; ha frequentato per anni la Scuola del Legno di Praso, approfondendo il rapporto con la montagna e con tematiche legate alla realtà femminile e partecipando a numerosi concorsi e simposi di scultura del legno; la sua opera titolava “Libertà”.
Feng Guoxiu (Cina), il più giovane tra i partecipanti, laureato in Belle Arti, si è segnalato in concorsi e mostre nazionali e continentali asiatiche per lo stile personalissimo e fantasioso; lavora presso lo studio GX Sculpture; ha partecipato con un'opera dal titolo “A Child Holding Flower”.
Aldo Pallaro
(Piombino Dese – PD), ha frequentato studi artistici a Padova e Venezia, lavorando in un vasto campo di arti applicate; dal 1993 si è dedicato alla scultura del legno traendo ispirazione dal mondo naturale; le sue opere sono presenti in ambienti pubblici e privati in Italia e all'estero; era presente con una scultura dal titolo “Il messaggio”.
Pepi Pescollderungg
(Falzes – BZ), ha frequentato la Scuola d'Arte di Selva e l'Istituto d'Arte di Ortisei; è stato insegnante di scultura e di educazione artistica; dal 1991 si dedica alla scultura caratterizzandosi con uno stile raffinato, improntato alla ricerca dell'essenzialità del segno; ha presentato un'opera dal titolo “Incontro”.
Il Simposio si è svolto dal 25 al 30 giugno; nel corso di tali giornate gli artisti dovevano realizzare la loro opera, lavorando in uno spazio all'aperto nel centro del paese, alla vista quindi di passanti e visitatori che potevano veder crescere così le sculture giorno dopo giorno; uno spettacolo e un'esperienza molto interessanti e coinvolgenti, sia per la conoscenza degli aspetti tecnici del lavoro, che per la relazione con gli artisti, pur con qualche difficoltà di comunicazione con gli artisti stranieri con i quali comunque, grazie al linguaggio dei segni e comiche traduzioni in inglese maccheronico, si è potuto intrattenere addirittura una conversazione sui contenuti artistici delle loro opere. L'impressione è stata dunque molto positiva, sia da parte dei visitatori nei confronti degli artisti che hanno mantenuto un cordialissimo rapporto con il pubblico, sia da parte degli artisti stessi che hanno molto apprezzato l'accoglienza ricevuta. “Non siamo mai stati lasciati soli – ci dice Aldo Pallaro – c'è sempre stato qualcuno che veniva a vedere il lavoro, a chiedere se avevamo bisogno di qualcosa, a portare delle bevande o dei cibi, a parlare; anche i giovani si sono prestati, e questo fa la differenza con le città e i paesi più grandi dove c'è una forte separazione generazionale e molta indiffrenza tra le persone. Anche tra i colleghi il rapporto è stato ottimo, nessun antagonismo, ma solo collaborazione e simpatia.”
Il Simposio si è concluso sabato 29 giugno con la presentazione al pubblico delle sculture realizzate; il Sindaco di Praso Roberto Panelatti ha così ringraziato la Filodrammatica La Busier per il grande sforzo organizzativo compiuto e per la capacità di individuare obbiettivi di alto significato culturale e sociale, riconosciuti inoltre dalle altre autorità presenti che hanno sottolineato il valore di un lavoro sovracomunale (tra i comuni di Praso e Lardaro e in rapporto con la più vasta area della Valle del Chiese), che si proietta anche in ambito nazionale e internazionale.
Lo scrittore Federico Pagliai ha portato una riflessione sul significato del lavoro dello scultore, che scavando, togliendo, asportando cerca l'essenza profonda delle cose e propone alla fine un'opera che suscita curiosità, dibattito, comunicazione, suggerisce idee e non lascia mai indifferenti; ha posto l'accento infine sul valore della memoria, intesa non come nostalgia ma come recupero dell'identità, operazione che a Praso si sta attuando attraverso iniziative come la
Scuola del Legno, come il Simposio che valorizzano la manualità e i materiali del luogo, in un bellissimo rapporto tra mani, cuore, ambiente.
Bella esperienza dunque, e già ci manca. Il prossimo
Simposio del Legno si svolgerà fra due anni, nel 2015; tempo per ripensare ad un nuovo progetto ne avranno i promotori della manifestazione; noi visitatori potremo nel frattempo andare a rivedere le sculture sul Sentiero dei due Forti per rivalutarle nella nuova ambientazione, cercandovi nella pace della natura il messaggio che l'artista ha voluto trasmettere con la sua arte.

Nelle fotografie di Luciano Saia:
. Le sculture in mostra
. Foto di gruppo degli artisti
. Gli artisti accanto alla propria opera
. Foto di gruppo della Filodrammatica Le Busier con gli artisti

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