Nuovi dettagli per l'incedente alla materna
Si arricchisce di dettagli l’incidente accaduto lo scorso venerdì alla scuola materna statale di Villanuova sul Clisi, quando alcuni bambini hanno rischiato di bere dell’acqua miscelata quasi certamente con del detergente.

Si arricchisce di dettagli l’incidente accaduto lo scorso venerdì alla scuola materna statale di Villanuova sul Clisi, quando alcuni bambini hanno rischiato di bere dell’acqua miscelata quasi certamente con del detergente.

La vicenda per ora resta comunque piuttosto confusa, almeno per quanto riguarda le cause: qualcuno parla di un’infiltrazione nelle tubature, ma l’ipotesi non trova riscontri e sembra inverosimile, almeno tanto quanto la versione propagandata da chi (molto pochi per la verità) racconta di un fantomatico sabotaggio.

Secondo questa ultima tesi una o più persone si sarebbero introdotte nottetempo nell’edificio, «correggendo» con del detersivo o del sapone l’acqua finita poi nei bicchieri degli alunni. Anche in questo caso non vi sono prove, anzi, pare proprio che tale interpretazione, categoricamente smentita da fonti ufficiali, sia solo frutto di fantasie, dato che non si capisce il movente di un’azione del genere. Ma soprattutto perché ai bambini non viene servita acqua «sfusa», ma solo bottiglie sigillate che vengono aperte al momento del consumo, fornite da una ditta che non ha registrato casi simili.

La spiegazione più plausibile è quella dell’errore casuale: una bottiglia contenente la miscela, utilizzata probabilmente per le pulizie, sarebbe arrivata per sbaglio in mano ai bambini. I racconti concordano però sul fatto che un alunno, sentito l’odore, abbia dato l’allarme in tempo. Lo conferma anche il direttore Antonio Butturini: «Nessuno ha bevuto e non c’è stato alcun malore».

Sono sì intervenuti operatori del 118 e carabinieri, ma solo per fare accertamenti e portare alcuni bambini, per scurpolo, ad essere visitati. Visite che non hanno evidenziato problemi. E allora dev’essere vero che i bambini non hanno bevuto quell’acqua «saponata». Ma resta l’interrogativo del perchè fosse finita nelle loro mani.

Luca Cortini
Da Bresciaoggi
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