Due fotoamatori valsabbini primi a Ghedi
di Redazione

Alla quarta edizione della "lettura portfolio" propmossa dal Circolo fotografico Lamba di Ghedi, sui primi gradini del podio sono saliti due soci del Fotoclub Vallesabbia



Domenica 13 aprile si è svolta a Ghedi la quarta edizione della lettura portfolio promossa dal circolo fotografico Lamba di Ghedi.
Tra i partecipanti, anche i nostri soci Alessandro Perini e Pierluigi Cottarelli che si sono classificati, rispettivamente, al primo e secondo posto.
Al terzo posto, Gigi Galdini del circolo fotografico l’Iride di Castelcovati.

Pierluigi Cottarelli racconta così il suo lavoro:

Il lavoro è iniziato in onore di Ugo Mulas, fotografo concettuale, in occasione del quarantesimo dalla sua scomparsa, facendo un workshop con Uliano Lucas. L’idea è quella di circoscrivere un territorio.
Per cui lui mi ha dato gli strumenti per sapere quardare il contesto paesaggistico, urbano e sociale.

Ho preferito lavorare in polaroid e  raccontare la realtà contadina tramite il gioco dell’oca, che più si avvicina ad una zona rurale come quella di Pozzolengo. A questo punto ho sviluppato le caselle del gioco dell’oca.
Una prima fase consiste nella presenza ancora oggi dei segni del passato, come le guerre sul territorio, per poi passare all’aspetto delle linee e forme architettoniche, dal medioevo, barocco, neoclassico fino al moderno.

Si passa ad una fase dove considero l’aspetto contadino, l’allevamento di animali domestici come mucche e maiali, fino all’allevamento più “elegante” dei cavalli e delle pecore. Infine alla trasformazione del paesaggio che non è mai uguale.
Ovvero durante un anno, gli stessi ambienti si modificano, come volume e spazi che circondano l’uomo.

Dai campi pieni frumento che crea barriere fino al momento del raccolto quando si formano distese di vuoto.
Come “jolly” ho voluto utilizzare Franco Piavoli perchè è l’unica persona vivente di Pozzolengo ad aver conosciuto Ugo Mulas, a livello professionale ed affettivo.

Quello che ho voluto ricercare nel “jolly” è stato il discorso che il gioco dell’oca è a forma di spirale, dell’infinito, del continuo e che dopo 40 anni c’è una circolarità nella vita e nel tempo.
Si è andati alla ricerca iconografica di cerchi che rappresentassero la vita di Piavoli. Qui ho trovato il suo mondo fatto con i cerchi delle botti con le quale ha realizzato opere creative, per finire con un autoritratto che ha come sfondo il mondo.
Ringrazio Mauro Tiboni per l’assistenza nella postproduzione.”

fonte: www.fotoclubvallesabbia.com


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