L'oratorio delle Miss, purchè cittadine italiane
di Ubaldo Vallini

E' opportuno per un oratorio organizzare un concorso per Miss? Già qui qualcuno potrebbe storcere il naso. Non basta poi che siano residenti, recita il regolamento, devono essere anche di cittadinanza italiana



Belle ovviamente, fra i 16 e 45 anni, residenti in uno dei paesi della Conca d’Oro che sono Agnosine, Bione, Odolo e Preseglie.
In oratorio a Bione le Miss le vogliono così, ma non basta: a parte l’opportunità o meno che siano degli oratori ad organizzare il un concorso di bellezza, per poter partecipare a Miss Conca d’Oro 2014, le candidate dovranno anche essere in possesso della cittadinanza italiana.

Escluse dunque per regolamento
le bellezze di origine straniera, se sono solo residenti.
Pure quelle nate e cresciute nell’impluvio della Vrenda, del Bondaglio o del Turöl, condizione nella quale si ritrovano senza alternativa tutte le figlie degli immigrati, almeno fino alla maggior età.

Lo prevede il regolamento del concorso che viene organizzato dai due oratori bionesi della Pieve e di San Faustino, col patrocinio dell’amministrazione comunale e della Comunità montana di Valle Sabbia.

Le iscrizioni sono già aperte e chiuderanno l’8 giugno, il regolamento e la relativa scheda di iscrizione sono scaricabili sul sito ufficiale del Comune e reperibili presso gli oratori.
I titoli in palio sono quello di “Miss Conca d’Oro”, dedicato alle bellezze fino ai 30 anni, “Miss Over 30” per quelle più mature e “Miss Sorriso”.

Alle candidate verrà chiesto di sfilare in abito da giorno, da sera ed in costume da bagno e lo faranno in una tensostruttura che verrà allestita nel Centro sportivo del paese.

Deve proprio essere necessaria la cittadinanza italiana?

«Sul punto abbiamo adottato quanto previsto anche per partecipare a Miss Italia – fanno sapere gli organizzatori, che ammettono di non aver analizzato a fondo la questione -. Ad ogni modo il regolamento può essere cambiato e se una ragazza non italiana dovesse chiedere di partecipare, certo non le diremo di no».

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