E poi la chiamano giustizia!
di val.

Verrŕ rigiocata la partita fra l’Odolo e il Toscolano Maderno, sospesa dall’arbitro a causa delle minacce subite da un dirigente del Toscolano, squadra che stava perdendo 3 a 1. Le recriminazioni dei dirigenti odolesi.

Nel comunicato della Federazione Calcio/Giustizia sportiva che si riferisce alla partita di Terza categoria fra l’Odolo ed il Toscolano Maderno, giocata lo scorso 28 ottobre, le precisazioni in merito all’aggressione subita dall’arbitro che ha portato alla sospensione della partita.

Gara del 28/10/2007 ODOLO - TOSCOLANO MADERNO A.C.
Risulta dal rapporto arbitrale che al 44° minuto del 1° tempo, allorchè il punteggio era di 3-1 a favore della Società ospitante, il Direttore di gara decideva di porre fine alla competizione per tentativo di aggressione, minacce ripetute e frasi gravemente offensive nei suoi confronti da parte del massaggiatore della Società Toscolano-Maderno.
Non si evidenziano ulteriori gravi episodi violenti o minacce compiuti da altri tesserati di ambo le SocietĂ  presenti sul campo e neppure da parte del pubblico.
L'episodio benchè di grave valutazione poteva essere risolto richiedendo l'intervento di Dirigenti locali, ai quali è fatto obbligo la tutela dell'incolumità dell'arbitro prima, durante ,e dopo lo svolgimento della gara come previsto dalle NOIF all'ART. 65 comma 1-2-3-4.
Non risulta che i Dirigenti ospitanti si siano disinteressati dell'evento, in quanto lo stesso ha avuto non era prevedibile ciò nonostante l'intervento di un giocatore della Soc. Odolo ha permesso che l'aggressione non venisse consumata.

Pertanto venendo a mancare i presupposti per la sospensione della gara in riferimento all'ART.17 comma 4 lettera c del C.G.S. si delibera:

“Ci pare strano che la giustizia sportiva, pur ammettendo la responsabilità a carico della società Toscolano Maderno, ordini di ripetere la partita di fatto danneggiando la squadra dell’Ac Odolo che si trovava in vantaggio per 3 a 1 – ci ha detto Simone Leali, dirigente odolese -. A noi pare un oltraggio alla persona dell’arbitro che, evidentemente, a questo punto non conta niente”.
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