Vestone si fa in quattro
di Ubaldo Vallini

La lotta tutta interna alla maggioranza, culminata con le dimissioni del vicesindaco che sei mesi fa se n'è andato sbattendo la porta, ha favorito a Vestone il nascere di nuove compagini amministrative 



Per le imminenti elezioni amministrative Vestone si fa in quattro.
Tante sono infatti le liste che si candidano a governare quello che è sempre stato il centro culturale e dei servizi della Valle Sabbia e che solo recentemente (negli ultimi vent’anni) sta registrando una decisa battuta d’arresto nello sviluppo del commercio, ma soprattutto in quello industriale, a favore di aree ben più dotate di territorio da mettere a disposizione.

Oggi lo storico mercato “della Nozza”, cresciuto attorno allo snodo viario fra il Fondovalle, il Savallese e le due Pertiche, fatica a mantenere la sua egemonia commerciale, di quando il primo lunedì del mese per migliaia di valsabbini del circondario quella era l’unica occasione per sfoggiare il “vestito della festa” o per fare compere di attrezzattura buona per la ruvida vita di montagna.

Quanto all’industria certo non manca, peccato però che quella che più di altre è riuscita a svilupparsi - il riferimento è al gruppo Niboli - sia stata costretta a cercare spazio altrove dove impiantare strutture produttive e direzionali.
Meglio non è andata con la produzione ancora più “storica”, qui rappresentata dall’Ave, che ha dismesso il natio stabilimento sulle rive del Degnone a favore di un’operazione immobiliare interessante, ma che stenta a decollare.

In questo quadro Vestone sta cercando una diversa dimensione, che la lotta fratricida registrata in questo ultimo anno all’interno della maggioranza uscente non aiuta a delineare.

Le vicende sono note
, soprattutto a Vestone, irte di spine che non solo pungono, ma si sono a volte dimostrate intrise di veleno.
La diatriba è sorta fra il sindaco e il suo vice, che non si sono trovati d’accordo sulle scelte da adottare in politica... estera.
Uno di fede verde leghista, l’altro azzurro, hanno cominciato a guardarsi in cagnesco quando è saltata la poltrona dell’allora presidente della Comunità montana Ermano Pasini, novità che è stata assecondata dal primo cittadino di Vestone.

Una diversità di vedute che non sono più riusciti a ricomporre, che fra accuse e ripicche ha rovinato i rapporti a tal punto da rendere impossibile ai due persino il guardarsi negli occhi.
Chi ha cominciato? Le due campane suonano in modo diverso.
Saranno i cittadini di Vestone a decidere qual è quella più stonata, premiando i rispettivi comportamenti amministrativi.

Già, perché i due contendenti oggi si trovano uno con “Vestone Attiva”, cercando la riconferma per il secondo mandato, l’altro in “insieme per Vestone” con l’intenzione di fare il salto e diventare lui, il sindaco.

Proveranno a rompere le uova nei rispettivi panieri le altre due liste del lotto: da una parte c’è “Centro sinistra Vestone” che riprende le redini della compagine che ha governato a lungo fino a quindici anni fa, dall’altra c’è “Vestone tricolore”, dal “sapore” politico diametralmente opposto, che candida l’outsider Edoardo Teotti.

Di “chi” ha bisogno Vestone lo stabiliranno gli elettori recandosi alle urne in 25 maggio.
Quanto al “cosa” è opinione unanime dei cittadini che sia necessario mantenere servizi alla persona degni di questo nome, cosa al giorno d’oggi tutt’altro che scontata.

Gli altri temi sono il lavoro, che comincia a scarseggiare anche da queste parti; la viabilità, soprattutto considerando che per un po’ Vestone continuerà ad essere attraversata dal traffico della 237 del Caffaro; le occasioni di aggregazione, sociale, culturale e sportiva, che come sempre necessitano di strutture adeguate; e via programmando.


1230VestoneMunicipio.jpg