Sigillo vescovile sulla struttura vestonese
di val.

E' stata inaugurata ufficialmente domenica pomeriggio alla presenza del vescovo mons. Luciano Monari, la nuova veste dell'oratorio vestonese



«Il signore benedica soprattutto i ragazzi, che hanno bisogno di trovare la strada della loro vita». Monsignor Luciano Monari, il vescovo di Brescia, non ha voluto mancare alla cerimonia ufficiale di inaugurazione dell'oratorio che Vestone ha dedicato a San Giovanni Bosco.
Una struttura che è nel cuore dei vestonesi da decine di anni.

Come ha ricordato il parroco don Dino Martinelli, il primo intervento risale infatti a 35 anni fa, quando mons, Pozzi fece recintare il prato e realizzare il primo campo di calcio, con tanto di spogliatoi.
In seguito ci fu don Gabriele con un intervento radicale sul salone del bar, del teatro, delle aule e dell'appartamento del curato.
Don Luigi sistemò il teatro dopo un incendio.
Nel 2008 si fece un intervento del valore di 140 mila euro nel salone dell'oratorio. Nel 2013 si pensò alla sistemazione dell'area esterna: campo di calcio in sistetico, recinzione, spogliatoi, area bambini e aree cucine per gestire le feste, un nuovo piazzale e la nuova entrata, l'acquisto di parte di casa  Zanini per futuri interventi, con una spesa di 650 mila euro.

«Ci troviamo di fronte ad un'imponente opera, che dimostra già di essere stata apprezzata dai locali e oltre. E la domostrazione è la Coppa Leonessa del Csi provinciale che ha scelto proprio la struttura vestonese per disputare le finali» ha aggiunto don Dino, prendendo a ringraziare quanti hanno contribuito a realizzare il sogno dei ragazzi vestonesi (e dei loro genitori).

«Non abbiamo avuto grandi aiuti esterni - ha continuato don Dino -. tuttavia fa ben sperare la continua e silenziosa generosità di tanti vestonesi che credono in queste opere a beneficio dei nostri ragazzi, giovani, famiglie, gruppi. Ci auguriamo che anche queste strutture siano ben comprese dalle varie amministrazioni locali, in quanto tutto ciò è stato realizzato per il bene comune, senza distinzione di razza, lingua, religione o cultura».

Per l'occasione sono intervenuti i sindaci di Vestone e di Lavenone (con quest'ultimo che fa parte della stessa unità pastorale retta da don Dino), che hanno riconosciuto l'enorme importanza sociale degli oratori, la grandiosità dell'investimento e l'eccellenza rappresentata dai tanti volontari che ogni giorno vi operano.

Ed è intervenuta anche Alessandra Zeni, giovanissimo sindaco della Città dei Ragazzi, ringraziand per l'opportunità offerta ai tanti giovani vestonesi e non.

E sono stati proprio loro, i ragazzi, ad impugnare le forbici per l'inaugurale taglio del nastro, che ha preceduto la messa officiata dal vescovo sotto il grande tendone piazzato per l'occasione.

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