Tragedia sfiorata allo svincolo
di Aldo Pasquazzo

Perde il controllo del “suv” e rischia di investire nonna e nipotino. E’ accaduto a Storo lungo un tratto di Statale non nuovo a questo genere di incidenti. E il sindaco scrive alla Provincia


«La tratta stradale del Caffaro compresa tra la rotatoria a nord di Cà Rossa ed il sottopasso per Faserno, dovrà essere dotata su ambo i lati di un massiccio guardrail di protezione».
Lo  scrive al Servizio gestione Strade della Provincia di Trento il sindaco di Storo Vigilio Giovanelli, dopo l’ennesimo incidente verificatosi in prossimità di Agri 90 dove un fuoristrada si è catapultato lungo la scarpata rischiando di travolgere nonna e nipotino che in quel momento passeggiavano nella stradina sottostante.

A rischiare la vita questa volta Enrica Bondoni Zontini, originaria di Anfo, ed il nipotino Diego di un solo anno, che le era stato affidato da mamma Aurora e papà Paolo che in quel momento si trovavano a Trento ad una festa di matrimonio.
Erano circa le 20 di domenica sera e la giovane nonna, che di anni ne ha solo 47, stava camminando per strada quando si è vista precipitare addosso il fuori strada.

Una sequenza - parole sue - che   mi rimarrà dentro per sempre”.
Sarebbe stato sufficiente un metro in più o in meno per travolgere mortalmente Enrica e Diego. Alla guida del pesante mezzo un professionista bresciano di 68 anni che ha la casa anche a Pinzolo. Gli esami medici, praticati all’ospedale di Tione, hanno totalmente escluso la presenza di sostanze alcoliche: velocità e fondo stradale viscido restano le probabili e uniche cause appurate dai carabinieri di stanza a Condino.

Una sequenza di avvenimenti che in quel punto capita almeno una volta al mese, da una parte o dall’altra della strada. Ora si direbbe che è proprio il caso di intervenire.
Che la circonvallazione di Cà Rossa sia un’opera pasticciata e stracolma di pericoli era del resto risaputo. Anas, Mantelli Costruzioni e le amministrazioni che hanno permesso di farla a quel modo qualche responsabilità se la portano dietro. Eccome.

Nessuna delle soluzioni allora adottate era considerata utile: dal raccordo per Faserno allo svincolo realizzato per ultimo, nulla di praticabile e sicuro è stato fatto. Solo rischi e pericoli e qualche ripetuta disgrazia.
La Provincia avrebbe dovuto rimediare e ricorrere a soluzioni definitive, che però fino ad ora non sono state utilizzate.


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