Fusioni, avanti tutta
di Elisa Pasquazzo

L’intento di unire i comuni di Brione, Cimego, Castello e Condino non solo c’è, ma l’idea è stata confermata e rilanciata


Ora si tratta di stabilire alcune priorità del progetto: quale denominazione? dove la sede? come ridistribuire i vari servizi?
Poi ci sarà il referendum del 14 dicembre a dare il via libera, come molti già prevedono.
Il tutto acquisterà concretezza con il voto che si avrà al di là della scadenza naturale di legislatura, ossia un anno dopo e cioè nel 2016.

Se n'è parlato l'altra sera a Cimego, nel corso di una riunione congiunta alla quale erano presenti non solo le quattro delegazioni cointeressate (Condino, Brione, Cimego e Castello), ma anche funzionari e l’assessore provinciale Daldos, nonché una rappresentanza di Pieve di Bono e Prezzo, altri due Comuni che vorrebbero unirsi fra di loro.

Prezzo e Pieve di Bono assieme, considerando che Daone, Bersone e Praso, un accordo l'hanno già individuato, definito e successivamente avallato dalla gente.
E' vero anche che tra Attilio Maestri e Celestino Boldrini, rispettivamente sindaci di Pieve di Bono e Prezzo, c’è non solo rispetto e amicizia ma sintonia su tutto.
Maurizio Tarolli, che di Castel Condino è il sindaco, considera positivo quest’altro passaggio anche perché l’intesa a quattro non dispiace e va perseguita.

“Direi, e su questo mi pare siano d’accordo anche i colleghi Cristina Faccini e Giorgio Butterini, che l’intesa con la storica Pieve di Condino (e non a due come ipotizzavano altri) può reggere. Ora si dovranno definire equilibri e intese sul da farsi”.

Fino al 1945 - per la cronaca - i quattro paesi erano un solo comune gestito dai podestà Giovanni Perotti prima e Ermanno Sartori successivamente.
Il primo a staccarsi fu Brione e due anni dopo la stessa scelta era stata presa anche da Cimego e Castello.
A Castello allora succedette come Commissario prefettizio Arturo Pizzini sino al 1952 che poi divenne anche sindaco. Poi venne la volta di Diletto Tarolli e dopo ancora le concatenate riconferme di  Dario Tarolli. Quindi altri Tarolli ancora tra cui Pio, Gino e ora Maurizio.

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